Ipotesi di presente e futuro della Cyber intelligence. La grande corsa della evoluzione tecnologica e robotica quanto è attenta ai temi della inclusività e del sociale?
Quanto il linguaggio mutuato dalla informatica è davvero percepito nelle “aree autentiche” della sociocultura media della popolazione italiana?
E quanto la sicurezza in genere ed il primato della sicurezza nazionale suggeriscono la necessità di un Nuovo Umanesimo?
Al di là del titolo di un recente Seminario “Appunti per l’interesse nazionale – Struttura e resilienza nelle infrastrutture strategiche”, organizzato alla Business School della LUISS, nell’ambito delle iniziative della Associazione “Davide De Luca una vita per l’Intelligence”, le domande fondamentali del dibattito hanno oscillato tra le necessità di adeguamenti ai parametri mondiali della sicurezza degli innumerevoli data-base e l’opportunità di una revisione umanistica indispensabile per la tutela di quel che resta della libertà individuale e della democrazia delle coscienze.
Lo scopo degli incontri suggeriti dalla Associazione dedicata ad un raffinato analista d’intelligence scomparso, è proprio la sensibilizzazione ai temi strategici per la sicurezza nazionale che sono anche gli argomenti più caldi su cui si aprono gli orizzonti culturali e operativi delle organizzazioni di Intelligence di molti Paesi.
Platea competente per oratori d’élite, tra cui il Direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Presidenti e AD SOGEI, Acquirente Unico e SIA -tra gli altri – moderati rispettivamente da Paolo Messa e Paolo Boccardelli.
Su tutti, il saluto del Direttore della LUISS Giovanni Lo Storto, la prolusione di Gianni Letta e le conclusioni del Presidente del Copasir, Raffaele Volpi.
La necessità dei parametri di sicurezza a protezione della Banche Dati sempre più complete, globali e pervasive si intreccia alle suggestioni di un allargamento di dimensioni del fattore umano in cui i termini di produzione e sicurezza dovrebbero correre – secondo il pensiero del Direttore della LUISS – in parallelo rispetto all’idea di uno sviluppo sostenibile.
Anche per Gianni Letta, reduce dalla cerimonia in ricordo di un giurista umanista e illuminato come Vittorio Bachelet, ha parlato di impegno e responsabilità come parametri ineludibili connessi al senso dello Stato e alle esigenze della tecnologia. La tutela delle infrastrutture immateriali fatte di spazi, energie, dati, sono i punti fermi di un futuro che non dovrà perdere di vista un nuovo umanesimo per restare vivibile.
E infine il Presidente del Copasir, Raffaele Volpi, ha sottolineato le esigenze del primato della occidentalità dell’Italia nella ispirazione di scelte strategiche storicamente coerenti e connesse alla sicurezza del Paese, perché non è possibile esaminare l’interesse nazionale prescindendo dai contesti europei ed internazionali.
Il richiamo alla concretezza, alla passione, ai valori nazionali ed alla valenza dell’Intelligence come potenzialità analitica strategica e come attività di tutela preventiva della certezza del futuro, ha concluso un dibattito vivo e poliedrico, pieno di spunti di riflessione e di qualche punto interrogativo sull’evoluzione delle esigenze e dei tempi futuri in giorni in cui il secolo breve sembra già lontano, ingoiato da quello che pare essere ormai un secolo brevissimo.
Senior Osint and Media Analyst. Ha praticato il mondo delle investigazioni e dell’intelligence. Appassionata di mare cani rock e figlia non necessariamente in quest’ordine.