Fra le perle della crisi politica non potevano sfuggire le proliferazioni dei nickname, le definizioni e i soprannomi attribuiti dalla stampa e dagli ambienti parlamentari a leader e personaggi vari.
Ecco l’elenco per difetto, depurato da insinuazioni e veleni:
Mario Draghi: Mandraghi (copyright Bce)
Matteo Renzi: il rignanese (copyright Marco Travaglio)
Nicola Zingaretti: l’affondato da Concita
Luigi Di Maio: mai dire mai
Rocco Casalino: Minculpop de noantri
Giuseppe Conte: l’avvocato dell’eterno rinvio
Matteo Salvini: dal Papete al grande contropiede
Vito Crimi: orsacchiotto (self copyright)
Maria Elena Boschi: Meb
Alessandro Di battista: Via Pàl

Goffredo Bettini: oltre ad essere spesso soprannominato Thailandia dream, nell’immaginario collettivo per il consigliere bilaterale di Zingaretti e dell’ex Premier Conte ricorrebbe anche l’assolutamente simpatica somiglianza al bonario sergente Garcia alle prese con l’inafferrabile Zorro (Renzi?)…
Vincenzo De Luca in assoluto il più simpatico e immaginifico politico, ridondante di soprannomi è il Presidente della regione Campania, al quale hanno di volta in volta affibbiato definizioni quali Sceriffo, Chavez della Campania e Vicienzo la fontana…
