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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
Idolo inarrivabile di tutte le generazioni pre e post Gattopardo, prima e dopo Borsalino, Alain Delon si racconta come mai aveva finora fatto nella autobiografia “Amours et Mémoires”, pubblicata in Francia dalle Edizioni de la Martinière.
Neanche gli 86 anni d’età hanno scalfito il mito di un’attore che ha sopravanzato in fascino, stile, eleganza, versatilità e capacità interpretativa tutti i principali mostri sacri di Hollywood, con l’eccezione di Clark Gable, Robert Redford e Paul Newman: da Gary Grant a Dean Martin, da James Stewart a Jack Nicholson, da Tom Hanks a Leonardo di Caprio.
Infanzia e adolescenza tribolata culminata con l’arruolamento nell’esercito francese e la partecipazione alla guerra d’Indocina, Delon entra nel mondo del cinema semplicemente seducendo con la sua sfolgorante bellezza attrici e registi.
L’incontro con Luchino Visconti e i film “Rocco e i suoi Fratelli” ed “Il Gattopardo” lo consacrano in campo internazionale. Molteplici i film di successo: dall’ “Eclisse” di Antonioni a “ Colpo grosso al Casinò” di Henri Verneuil da “Borsalino” di Jacques Deray a “ Nouvelle Vague” di Jean-Luc Godard per annoverare soltanto alcuni delle centinaia di titoli della sua filmografia.
La biografia si sofferma sugli amori con le attrici Romy Schneider e Mireille Darc e la modella Rosalie van Breemen, ma sorvola sulle altre amicizie più o meno intime come per Brigitte Bardot , Claudia Cardinale, Dalida e un numero imprecisato di altre donne.
Malinconico e dolente nel provvisorio bilancio della vita di Alain Delon traspare tutto l’amore per Romy. Un sentimento intramontabile percepito da tutti perché la forza interpretativa della Schneider nel ruolo dell’Imperatrice d’Austria Sissi è stata talmente grande da sovrapporre l’epopea cinematografica alla realtà storica. Una realtà storica cinica e spietata culminata nel suicidio del figlio della sovrana, ed erede al trono, Rodolfo d’Austria, e nella epocale carneficina della prima guerra mondiale. Un destino tragico che a 43 anni nel 1982 non risparmierà la stessa Romy Schneider, stroncata dal dolore per la morte del figlio 14enne.
