Infiltrato ed espugnato. Il dark web, l’inferno della rete, non garantirà più ai criminali l’anonimato e soprattutto la non tracciabilità.
Negli Stati Uniti la prima operazione sotto copertura nel dark web ha portato all’arresto di 35 trafficanti di droga e armi. Ma a contare non è tanto il sequestro e il valore delle ingenti quantità di narcotici, delle migliaia di armi, della valuta corrente, delle criptovalute e dei lingotti d’oro per un valore complessivo di circa 25 milioni di dollari.
Quanto la capacità degli investigatori e dell’intelligence Usa di abbattere quella che fino adesso era stata l’impenetrabilità del dark web, il buco nero di internet, dove è possibile acquistare schiavi, cadaveri, organi umani, droghe, armamenti di ogni tipo: missili e dispositivi nucleari compresi, diamanti, metalli preziosi, software di spionaggio, documenti falsi ecc.
Oltre a covo di psicopatici, depravati ed esseri ignobili, il deep web è una di terra di nessuno monopolizzata da narcos e cyber criminalità per riciclare un fiume non tracciabile di tangenti e narcodollari attraverso monete elettroniche e terminali bancari occulti.
Tecnicamente il dark web è una rete informatica occulta, accessibile esclusivamente attraverso specifici software, e all’interno della quale gli utenti navigano coperti da un alto livello di anonimato.
Nascosti tra i trafficanti, gli agenti di cinque diverse agenzie federali si sono finti criminali dediti al riciclaggio di denaro sporco per individuare i venditori di merci illegali nascosti nella rete.
Così, con una serie di transazioni in criptovalute, gli agenti sono riusciti ad acquisire sufficienti informazioni da rompere il muro dell’anonimato garantito da questa tecnologia. L’operazione, durata oltre un anno, ha portato anche al sequestro di dispositivi per il mining di criptovalute, strumenti informatici, sigillatori per il sottovuoto, presse per il confezionamento di pillole di farmaci contraffatti.
“I criminali che pensano di essere al sicuro su dark web sono in errore”, ha detto il sostituto Procuratore Generale degli Stati Uniti, Rod Rosenstein. “Possiamo scoprire le loro reti e siamo determinati a consegnarli alla giustizia.”
Già nel luglio del 2017, un’analogo blitz investigativo degli investigatori statunitensi e olandesi aveva portato alla chiusura di due delle più grandi piazze virtuali anonime: AlphaBay e Hansa Market, che a conclusione delle indagini risultarono i più grandi mercati criminali underground del mondo.
Fonte: Agi