Governo: la via maestra di Einaudi e il rientro a sorpresa di Berlusconi

Il rimbalzo di Silvio Berlusconi e la lezione di Luigi Einaudi aleggiano subliminalmente sul cielo di Milano, mentre Lega e Cinque Stelle confrontano i rispettivi punti da condensare in un unico programma-contratto di governo giallo verde.
Compresi in 26 pagine e 19 capitoli, i 10 punti essenziali del programma in via di definizione riguardano, sul versante leghista, i piani per i rimpatri e il controllo degli sbarchi, la flat tax al 15 e al 20 % e la costruzione di nuove carceri. Sul versante dei 5 Stelle spiccano il reddito di cittadinanza, la riforma della giustizia e il conflitto d’interessi.

La messa a punto è curata da Giorgetti, Molteni, Siri, Calderoli e Borghi per la Lega e da Bonafede, Castelli, Spadafora con le significative new entry dei capigruppo alla Camera e al Senato, Giulia Grillo e Toninelli per M5S. New entry interpretate come garanti della base grillina, ancora non del tutto convinta dell’alleanza con la Lega.
Il vertice fra Luigi Di Maio e Matteo Salvini ha affrontato invece il cuore della trattativa: la scelta del Presidente del Consiglio. Una scelta che procede in senso circolare: terzietà, Di Maio, Salvini, Giorgetti, Giulia Buongiorno ed Elisabetta Belloni….

Il ritorno sulla scena politica del leader di Forza Italia, riabilitato dai magistrati milanesi e quindi nuovamente candidabile, ha impresso una accelerazione.
Una rapida saldatura della maggioranza giallo verde eviterebbe la riapertura del braccio di ferro nel centrodestra. Tensioni che potrebbero acuirsi col rientro di Berlusconi al Senato grazie alle dimissioni di un volontario Senatore di Forza Italia, eletto in un collegio uninominale, e alle successive elezioni suppletive. Un iter complesso che richiederà qualche mese.

Le linee guida indicate dal Presidente della Repubblica, sull’esempio della via maestra tracciata di Einaudi, potrebbero facilitare la scelta del Premier e dei Ministri e rendere accettabili i molti no che Di Maio e Salvini dovranno opporre agli esponenti dei rispettivi partiti che non hanno quelle carte in regola imposte dalla prassi costituzionale e ribadite più volte da Mattarella.
L’attualità della lezione di Luigi Einaudi potrebbe risultare risolutiva e contribuire alla formazione di un esecutivo con positivi standard internazionali.

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