Viso d’angelo e occhi di un blu intenso, Alain Delon impersonificava il proverbio: la bellezza é potere, il sorriso é la sua spada.
Presenza sfolgorante e fisico da efebo, l’attore francese ha attraversato da protagonista, lasciando impronte indelebili, quasi 40anni di cinema dagli anni ’60 alla soglia del 2000, interpretando per i più grandi registi europei film capolavoro come: “Delitto in pieno sole”, di René Clemente; “Rocco e i suoi fratelli” ed “Il Gattopardo” di Luchino Visconti; “L’eclisse” di Michelangelo Antonioni; “Nouvelle Vague” di Jean-Luc Godard; “La piscina” e “Borsalino” di Jacques Deray; “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini;“ Colpo grosso al Casinò” di Henri Verneuil.
Idolo inarrivabile, la scomparsa di Alain Delon é destinata ad ingigantire ulteriormente il mito di un attore che ha sopravanzato in fascino, stile, eleganza, versatilità e capacità interpretativa tutti i principali mostri sacri di ieri e di oggi di Hollywood, con l’eccezione di Clark Gable, Marlon Brando, Robert Redford e Paul Newman: da Gary Cooper a Cary Grant, da Gregory Peck a John Wayne, da James Stewart a Jack Nicholson, da Tom Hanks e Johnny Depp a Leonardo di Caprio.
Infanzia e adolescenza tribolata culminata con l’arruolamento nella Legione Straniera dell’esercito francese e la partecipazione alla guerra d’Indocina, Delon ha vissuto molto intensamente, sempre al di sopra delle righe, con grandi amori, tanti flirt, passioni per lo sport e gli affari, attraversando la vita a trecento all’ora.
Ma nonostante il successo mondiale e l’affetto del pubblico, il destino non gli ha lesinato tristezza e sofferenza. Un’infelicità esasperata dalla scomparsa a soli 44 anni, di crepacuore per l’atroce incidente mortale del figlio 14enne, di una delle poche donne veramente amate da Delon, l’attrice all’apice del successo Romy Schneider, con la quale aveva interpretato il film “La Piscina”.
Un sentimento intramontabile percepito da tutti perché la forza interpretativa della Schneider nel ruolo dell’Imperatrice d’Austria, Sissi, è stata talmente grande da sovrapporre l’epopea cinematografica alla realtà storica.
