Molto più concreto di quello che è stato illustrato nella conferenza stampa, il colloquio alla Casa Bianca fra il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e la Premier Giorgia Meloni, evidenzia risvolti immediati ed altri in evoluzione.
All’evidenza del pieno riconoscimento da parte americana del ruolo di baricentro dell’Italia in Libia, nel nord Africa e nel Mediterraneo, al rafforzamento della partneship nell’ambito dell’Alleanza atlantica, ed alla piena considerazione da parte di Washington di Giorgia Meloni come prima inter pares nell’ambito di un’Europa spesso condizionata dall’egemonia franco tedesca, si aggiunge il non detto, ma dettagliatamente affrontato nel faccia a faccia nello Studio Ovale del definitivo abbandono, con abbondante uso di vasellina diplomatica e coperture da parte Usa, del protocollo trappola della cosiddetta via della Seta, siglato con la Cina dal governo Conte.
Il plusvalore del bilaterale della Casa Bianca é rappresentato dall’evidente feeling fra Biden e la Premier. Un feeling spontaneo già evidenziato al vertice del G7 di Hiroshima del 21 maggio scorso e al recente vertice Nato di Vilnius e che, corroborato dalla positiva valutazione da parte americana dell’attenta politica estera del governo Meloni, distinta e distante da ogni caratterizzazione populista, dall’alleanza- fratellanza con l’Ucraina alla ferma condanna dell’invasione russa, ha accreditato la prima Presidente del Consiglio donna della tormentata politica italiana come interlocutrice credibile e coerente.
Con un ulteriore valore aggiunto agli occhi di Biden, che ha fatto un preciso accenno in proposito, rappresentato dall’entusiasmo per la Premier manifestato dalla vastissima comunità italo americana tradizionalmente conservatrice, ma che alle presidenziali del 2024 potrebbe votare per il candidato democratico.
Nella dichiarazione congiunta di Joe Biden e Giorgia Meloni viene sottolineato che “gli Stati Uniti hanno accolto con favore la Conferenza su migrazione e sviluppo tenutasi il 23 luglio a Roma e l’istituzione del “Processo di Roma” per promuovere partenariati tra i Paesi di origine, transito e destinazione della migrazione nella più ampia regione del Mediterraneo, in Medio Oriente e in Africa. In questo quadro, gli Stati Uniti prendono atto del “Piano Mattei” del governo italiano per l’Africa”.
“Abbiamo discusso – ha poi aggiunto nella conferenza stampa all’Ambasciata d’Italia a Washington la Presidente del Consiglio – della necessità di garantire la stabilità e lo sviluppo dell’area del Mediterraneo e in Africa, oltre alla situazione nella regione indopacifica e alla imminente presidenza italiana del G7”.
Prima di recarsi alla Casa Bianca, la Premier ha incontrato i leader del Congresso: “ho avuto un quadro chiaro e completo dello scenario e delle priorità di politica estera degli Stati Uniti, fornito direttamente dai rappresentanti eletti dal popolo”, ha affermato.
Particolarmente positiva la valutazione espressa dal Presidente della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy che ha definito Giorgia Meloni “uno dei leader più impressionante che abbiamo incontrato, la sua visita é molto importante”.