by Vincenzo Bajardi
Ha danzato su una pedana girevole la nuova Rossa, sul palco del teatro Romolo Valli a Reggio Emilia. A Maranello le hanno affibiato il nome SF1000, perchè ci sono da spegnere le candeline del millesimo Gran Premio di F1.
Una Ferrari che più rossa non si può. Una tonalità più scura rispetto alla trascorsa stagione agonistica. Sulla bilancia questa monoposto tutto incluso, pilota compreso, pesa 745 kg. Cilindrata di 1600 cc, 4 valvole per cilindro, iniezione diretta, max 500 bar, giri massimi 15.000, sovralimentazione turbo singolo, baricentro più abbassato a tutto vantaggio della performance, paratie laterali dalle forme più complesse.
L’ala posteriore è più stretta di quella del 2019, la carrozzeria rastremata aiuta ad aumentare il carico aerodinamico. Il muso propone un maggiore sbalzo.
E’ la 66esima vettura di Maranello per il Mondiale e con essa Vettel e LeClerc daranno l’assalto al titolo. Una Ferrari smaniosa di ritornare a vincere: l’ultimo titolo costruttori risale al 2008, quello piloti firmato da Raikkonen è datato 2007.
“E’ la prima volta che ci presentiamo fuori dalla nostra sede. La fame di vittoria è sempre elevata. Sappiamo quanto la competizione sia forte, ma questa è una sfida per fare sempre di più. Essere a Reggio Emilia dove è nato il tricolore, ci è sembrato il miglior modo di rappresentare questo connubio con le bandiere.
Siamo l’unica squadra presente dall’inizio – ha ricordato il presidente John Elkann – abbiamo partecipato a 991 gare vincendone 238 ma la scuderia ha ancora molto appetito”. “Sarà una stagione impegnativa – hanno evidenziato l’amministratore delegato Louis Camilleri, il team principal Mattia Binotto e Piero Ferrari, il figlio del fondatore, custode di una storia invidiata in tutto il mondo – e la nuova monoposto ha subito modifiche sostanziali in particolare nella zona posteriore, più stretta e aerodinamica per far lavorare meglio le gomme.
Una monoposto più estrema”. “Batterie ricaricate, siamo pronti per la nuova stagione” – ha sottolineato Vettel. “L’obiettivo è lavorare al massimo” – ha aggiunto il monegasco LeClerc. In platea presenti i 350 che lavorano al Reparto Corse oltre ai piloti futuri a cominciare da Mick Schumacher accompagnato da mamma Corinna. La stagione che inizierà a Melbourne il 15 marzo (virus permettendo) sarà di transizione in attesa del nuovo regolamento che scatterà nel 2021. “La SF 1000 non sfigura in quanto a bellezza – ha sottolineato Umberto Zapelloni sulle pagine dell’Automobile – un rosso diverso, numeri leggermente più grandi che sanno d’antico, un bel tricolore che ne sottolinea le forme. E’ molto stretta dietro, molto nuova sotto dove cambio e motore sono stati rifatti del tutto”. I progettisti a Maranello hanno spremuto le meningi per eliminare i difetti della monoposto dello scorso anno: un fulmine in rettilineo, ma… tartaruga in curva, dove in F1 si fa il tempo. I primi test a Barcellona nelle due sessioni di prova previste prima del via della stagione il 15 marzo in Australia.
Si prova dal 19 al 21 e dal 26 al 28. Intelligente stoppare il tormentone Hamilton che sembra essere uscito dai radar della Ferrari per il 2021. Binotto ha detto chiaro e tondo che la prima scelta sarà Vettel, alla sua sesta stagione in Ferrari (contratto in scadenza a fine anno) e questo servirà a traquillizzare il pilota tedesco apparso più concentrato. ” Ho fiducia nella prossima stagione, non vedo l’ora di iniziare e di fare bene. Ora conosco le persone con cui lavoro” – ha detto LeClerc. L’obiettivo era quello di allestire uno show degno della grandezza Ferrari, rinunciando al minimalismo delle presentazioni in pista. Obiettivo pienamente centrato. Da non dimenticare: c’è anche una fascia tricolore nella parte bassa dell’abitacolo, un accessorio da esibire nella città dove nel 1797 è nata la bandiera italiana. 
Facebook Comments

Giornalista automotive free lance, per decenni responsabile della pagina Motori del Corriere dello Sport