Gaza epicentro di tutte le atrocità e distruzioni di un anno di guerre che sta per concludersi come è iniziato, nel sangue. E’ una classifica dell’orrore.
Fra i vari conflitti in corso, dall’Ucraina allo Yemen, dalla Nigeria al Congo, in medio oriente si stanno superando tutti i limiti dell’umanità e della pietà. I combattimenti fra israeliani e i terroristi islamici di Hamas stanno trasformando in un cimitero a cielo aperto le macerie e i bunker sotterranei della striscia palestinese.
Israele si fermerà soltanto quando avrà spazzato via il network fondamentalista, responsabile dello scempio disumano dell’attacco del 7 ottobre.
Sul piano militare, Israele sta utilizzando in maniera massiccia ed in tempo reale l’intelligence sul campo di battaglia. L’esercito israeliano ha fatto molto affidamento sul cosiddetto combattimento armato combinato: l’uso di carri armati, fanteria e imput d’intelligence, con la copertura di attacchi aerei pesanti. L’effetto è quello di un moltiplicatore di forza molto efficace.
Il New York Times ha rivelato che dopo gli attacchi terroristici del 7 ottobre, Israele ha recuperato un vero tesoro di informazioni che hanno consentito di risalire nel dettaglio ai piani di Hamas, individuare l’ubicazione delle installazioni e dei tunnel e molto altro ancora.
“In guerra gli eventi importanti sono il risultato di cause banali” sosteneva Giulio Cesare. In questo caso le cause banali sono rappresentate dai computer, cellulari, lap top, agendine, archivi vari dei capi e dei miliziani di Hamas rinvenuti nei covi dei terroristi.
“Stiamo assistendo a qualcosa che non abbiamo mai visto nelle guerre precedenti: le informazioni provenienti dalle unità di intelligence vengono rapidamente trasmesse alle forze combattenti” ha detto il Generale Hisham Ibrahim, comandante del corpo corazzato israeliano.
E’ stata creata una nuova unità incaricata soprattutto di far arrivare notizie, dettagli e risultati analitici tempestivamente ai soldati in prima linea che combattono Hamas. “Agire rapidamente sulla base delle informazioni recuperate dal campo di battaglia é essenziale “ ha dichiarato al New York Times Mick Mulroy ex dirigente della CIA e del Pentagono per il Medio Oriente.
“Unità per le operazioni speciali altamente addestrate sono integrate con le forze convenzionali che conducono operazioni di terra o in allerta nelle vicinanze, per rispondere rapidamente a tali informazioni urgenti” ha aggiunto Mulroy che ha specificato che i soldati israeliani utilizzano app di messaggistica crittografate per avvisarsi a vicenda delle nuove tattiche, tecniche o procedure utilizzate da Hamas.
La violenza esponenziale del conflitto non lascia indifferente Tel Aviv e allarma tanto Washington e l’ Europa che le capitali arabe, dove si sta facendo strada la consapevolezza dell’impossibilità fisica, militare, economica e politica di una guerra infinita, di una battaglia perpetua.
Quello che in questi giorni di furore e di vendetta, di bombardamenti e di caccia ai capi di Hamas é solo un retropensiero di pace, secondo il settimanale britannico The Economist, sembra invece destinato ad uscire allo scoperto e a diventare la parola chiave dell’inizio del nuovo anno.
Il successo delle trattative, scrive il settimanale inglese, non dipende solo dal fatto che israeliani e palestinesi “vogliano la pace ma, cosa molto più difficile, che ci credano”.
