Breve o lungo che sia, il countdown estivo è scattato. Pesanti come una valanga, i ballottaggi di giugno in 136 comuni hanno avviato il conto alla rovescia che si concluderà con le dimissioni del Governo.
Sette capoluoghi di provincia al centrodestra, otto al centrosinistra ed uno soltanto (Campobasso) al Movimento 5 Stelle rappresentano una nuova mazzata per i grillini ed un’ulteriore avanzata per la Lega e il centrodestra.
Tra i risultati più vistosi, la vittoria della Lega che trascina in avanti tutto il centrodestra a Ferrara e Forlì, ormai ex roccaforti della “Regione rossa” dove la sinistra governava dal dopoguerra.
La Lega espugna anche Biella, Vercelli e Potenza, mentre il centro destra conferma la continuità amministrativa ad Ascoli Piceno e Foggia.
Pd e centrosinistra possono vantare la riconquista di Livorno e di Rovigo, strappate rispettivamente ai 5 Stelle e al centrosinistra ed il mantenimento di Cremona, Prato, Reggio Emilia, Cesena e Verbania.
Per il M5s, che al primo turno ha mancato quasi tutti i ballottaggi, l’unica soddisfazione è la vittoria a Campobasso, seppure tra le polemiche locali su un presunto patto di desistenza con il Pd che ha permesso al vincitore di recuperare e con gli interessi i dieci punti di svantaggio del primo turno a favore dello sfidante di centrodestra.
Ma non è tutto. L’onda lunga del successo elettorale della Lega potrebbe spingersi anche oltre, visto che domenica prossima si voterà a Cagliari e Sassari e in autunno a Reggio Calabria.
Il maggiore peso della Lega e del centro destra sono destinati ad incidere progressivamente sui sempre più precari equilibri del Governo.
Si comincia nei prossimi giorni con la probabile sostituzione dei Ministri Danilo Toninelli e Giulia Grillo e del Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo.
Non più di due ministri, oltre al nuovo titolare del Dicastero per i rapporti con l’Europa (al quale sarebbe destinato il legista ex Fi Guglielmo Picchi, attuale Sottosegretario agli Esteri) per evitare che l’Esecutivo sia rimandato alle Camere per ottenere la fiducia del Parlamento.
Sul Ministro delle Infrastrutture peserebbero in particolare le gestioni della Tav , del dopo crollo del ponte Morandi e delle navi da Crociera sul Canal Grande di Venezia. Sul Ministro della Salute le possibili incertezze sui vaccini e la gestione del Ministero..
Più complessa l’eventuale sostituzione del Sottosegretario Tofalo, al quale oltre ai contrasti col Ministro della Difesa,Elisabetta Trenta, verrebbe addebitata la mancata messa a punto della proposta di riforma dei Servizi di Sicurezza predisposta dal Movimento 5 Stelle e dallo stesso Tofalo. Proposta che in estrema sintesi prevederebbe l’unificazione di settori definiti doppioni che svolgerebbero gli stessi compiti tanto all’Aisi che all’Aise. In particolare – secondo la bozza di riforma Tofalo – i comparti d’analisi e di controspionaggio delle Agenzie di sicurezza interna ed esterna.
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