“Negligenza inescusabile” e “grave e ingiustificato ritardo nel compimento di atti relativi alle sue funzioni” in inchieste su abusi e violenze sessuali, anche in danno di minori, fino ad arrivare in alcuni casi alla prescrizione dei reati.
Queste testualmente le motivazioni della decisione con la quale la sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha condannato alla sospensione dalle funzioni per 6 mesi, con trasferimento al tribunale di Caltanissetta con funzioni di giudice civile, il Sostituto Procuratore di Palermo Alessia Sinatra.
![Gravi ritardi e negligenze: il Csm sospende Pm per sei mesi](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2023/11/alessia-sinatra16-e1699981904237.jpg)
La procura generale della Cassazione aveva chiesto una sanzione meno grave, ovvero la perdita di anzianità di tre mesi. Alessia Sinatra era già stata inquisita dalla sezione discliplinare del Csm per una vicenda legata alle presunte molestie che avrebbe subito da parte dell’allora procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo.
Situazioni che lei stessa aveva denunciato in uno scambio di messaggi del 2019 con Luca Palamara, allora componente del Csm. Messaggi che avevano determinato l’accusa di “comportamento gravemente scorretto” nei confronti di Creazzo per i riferimenti, nelle conversazioni con Palamara, alla necessità di impedirne la nomina alla guida della procura di Roma, per la quale era candidato.
Per questo a febbraio scorso era stata condannata alla censura, mentre Creazzo era stato sanzionato con la perdita di due mesi di anzianità.
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