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Graziella tutta sexy photoshop e falso profilo

Cuore & Batticuore

Rubrica settimanale di posta. Sentimenti passioni amori e disamori. Storie di vita e vicende vissuteGraziella tutta sexy photoshop e falso profilo

By Letizia Tomasino

Graziella era richiestissima da tanti uomini conosciuti grazie a Facebook.

La sua pagina, “Graziella Wonderwoman“, aveva circa da mille alle duemila visualizzazioni al giorno, ovviamente quasi tutti uomini.

La maggior parte dei contatti erano suoi coetanei ma non mancavano né vecchi né adolescenti.

La foto del profilo la mostrava come una donna sulla trentina con capelli biondo miele, occhi da gatta, bocca carnosa e nasino alla francese. Andando più sulle sue fattezze corporee si potevano ammirare due tette che stavano su come tenute da un filo invisibile, pancia piatta con tartaruga in evidenza, cosce chilometriche. Culo a mandolino.

Insomma, meglio dell’Alessia Marcuzzi. Lei amoreggiava con tutti dando a intendere che fosse una facile. Con alcuni chattava in privato, diciamo con i più meritevoli in senso fisico. Fra tutti, quello che le andava più a genio era un certo Carlo F, infatti, i due si erano innamorati scoprendo di avere tanti interessi in comune, sembravano fatti l’uno per l’altra.

A tutti quelli che le chiedevano un appuntamento Graziella educatamente, adducendo vari pretesti, rispondeva sempre picche. Anche Carlo le chiese un incontro e quella volta lei si trovò in seria difficoltà perché avrebbe voluto rispondergli subito sì. Quella volta si salvò solo perché gli disse che era fuori città, solo che si era scordata di disattivare la posizione sul cellulare e quindi fece una brutta figura.

Graziella tutta sexy photoshop e falso profilo
Letizia Tomasino

Carlo le piaceva anche fisicamente: palestrato, occhi chiari, barbetta incolta, somigliava tanto all’attore Giulio Berruti di “Squadra antimafia”.

Lei in realtà era una ragazza come tante, anonima. Nessuno si accorgeva di lei, manco gli inquilini del suo palazzo che, quando la incrociavano per le scale non la salutavano. Inutile dire che lei soffriva per la situazione fino a quando non si era messa a studiare Photoshop. Cancellò il suo vecchio profilo col nome vero, Assunta C, e si trasformò in Graziella Wonderwoman. Pho-toshop faceva miracoli, tutti i suoi difetti fisici diventa-vano per magia perfezioni assolute.

Dal giorno in cui aveva cambiato identità, fioccavano richieste di amicizia, like, messaggi e chat. Tutti questi apprezzamenti positivi le avevano ridato fiducia, ma il guaio era che non poteva dire ai probabili fidanzati che lei in realtà era un cesso.

Almeno Carlo avrebbe voluto vederlo di persona, quindi, prese coraggio e gli diede appuntamento a Piazza Verdi davanti il teatro Massimo di Palermo. Per fortuna lui era della sua stessa città. Come segno di riconoscimento, entrambi dovevano avere un fazzoletto rosso al collo. Da lontano, con qualcosa di appariscente addosso, Carlo sarebbe stato riconoscibile, lei invece non si sarebbe fatta vedere anche se era sicura che se anche gli fosse passata accanto lui non l’avrebbe degnata di uno sguardo. Il giorno era stato fissato ed anche l’ora. Assunta, o meglio, Graziella, alla fine scelse di sedersi sui gradini antistanti il teatro, tanto lì si sedevano tante persone a prendere il sole oppure a conversare, soprattutto ragazzi. Da lì avrebbe visto Carlo arrivare e aspettarla. Invano. Controllò l’orologio e vide che mancavano cinque minuti alle 18:00, quindi si rilassò guardando la gente che passeggiava. Un uomo si sedette accanto a lei. Aveva un cappello alla borsalino, indossava un paio di jeans una maglia con Snoopy stampato e una giacca scura. Non era brutto ma nemmeno bello come il suo Carlo. Lui non la guardò nemmeno, si spaparanzò al sole togliendosi il cappello e poggiandolo sulle ginocchia. Ogni tanto si guardava attorno, forse aspettava un amico oppure era solo curioso. Intanto Graziella si stava spazientendo, non vedeva nessuno con un fazzoletto rosso al collo, ricontrollò l’ora e vide che erano le 18:20. Era adirata, come aveva potuto credere alle parole di uno conosciuto su Facebook che non aveva mai visto? Intanto l’uomo le stava dicendo qualcosa, ma non ne aveva afferrato il senso.

«Prego?». Disse in tono che rasentò la scortesia.

«Scusi, non volevo spaventarla. Le stavo solo chiedendo se avesse da accendere!». In mano aveva una sigaretta spenta.

«Scusi lei, non fumo mi dispiace, ma aspetti posso con-trollare in borsa, ogni tanto trovo delle cose che avevo messo in precedenza, magari oggi è il suo giorno fortunato».

Assunta cominciò a tirar fuori dalla sua grande borsa gli oggetti più disparati: elastici per capelli, occhiali, borsellino, assorbente ripiegato in bustina, rossetto, mascara, cipria, agenda, penna, telefono, sacchetti vuoti del supermercato sotto casa sua, un orsacchiotto di peluche formato mignon, specchietto, rivista comprata poco prima di sedersi, il libro “Follia” di Patrick McGrath, colori a spirito, album da disegno ecc…

Intanto il tipo si era messo a ridere per quella borsa che somigliava al cilindro di un mago. La ragazza gli fece pena e disse: «Lasci stare, vado a comprarlo in uno dei chioschetti della piazza, sono entrambi rivenditori di tabacchi».

«No, aspetti! Può essere che lo trovi in fondo!». Non vo-leva farlo andar via perché quando aveva sentito la sua risata, ne era rimasta incantata: era schietta e veniva dal cuore.

«Non vorrei disturbarla oltre… ehm… piuttosto, mi può fare un piacere nel frattempo che mi allontano?».

«Sì, se posso volentieri!».

«Sto aspettando un’amica ma ancora non è arrivata, se la vedesse le può riferire che sto ritornando? È facile ri-conoscerla, al collo dovrebbe indossare un foulard rosso, è alta, bionda, insomma una bella ragazza!».

Assunta era rimasta impietrita, la bocca aveva assunto un moto di sorpresa, ma lui non se ne era accorto e si era allontanato velocemente verso il chiosco di sinistra. Graziella Wonderwoman sarebbe scappata di corsa, prendendo il primo autobus al volo. Si era alzata, ma poi ci ripensò. Chissà se l’amore avrebbe vinto lo stesso nonostante tutto. In tutti i casi quella sera stessa avrebbe cancellato quel profilo da Facebook.

Graziella tutta sexy photoshop e falso profilo

E’ una storia triste ed emblematica, autenticamente vissuta. Inserita dalla scrittrice e cantautrice siciliana Letizia Tomasino nel volume “ Epifanio e altri racconti” pubblicato nel marzo del 2018, la vicenda di Assunta-Graziella riassume il lato oscuro dei social network. Quello delle false identità che oltre a carpire la buona fede e a truffare, spesso nascondono il disagio e il malessere esistenziale di quanti non si ritengono “adeguati “ ai parametri del circolo vizioso bambola sexy and sports body, cioè  ai modelli della bellezza fisica e del corpo palestrato, imposti dai trend del web. Nulla di nuovo, si potrebbe dire. E invece no, perché  la rete non cancella e non dimentica. E chi mente e falsifica non viene perdonato. Giustamente.

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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