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Il todo modo della crisi evitabile o ineludibile ?

Toto crisi in progress. Titoli e analisi rasentano, non casualmente, il sequel di Todo Modo di Leonardo Sciascia del quale l’8 gennaio ricorre il centenario della nascita.Il todo modo della crisi evitabile o ineludibile

Il 2021 della politica inizia da dove si era interrotto il conto alla rovescia del funesto 2020, ovvero dal nodo irrisolto della verifica della maggioranza di governo trascinatasi fino a San Silvestro fra bracci di ferro e polemiche.

Lo spartiacque del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rappresenta un ineludibile richiamo alle forze politiche affinchè si attengano al rigoroso rispetto degli interessi nazionali.

Significativi in particolare i passaggi dell’intervento del Capo dello Stato riguardanti il “piano europeo per la ripresa, e alla sua declinazione nazionale – che deve essere concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse –  e che possono permetterci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all’Italia di crescere come avrebbe potuto”.  Per Mattarella bisogna cambiare “ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco!”

Perché, sottolinea ancora il Presidente della Repubblica “ la sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l’unità morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà”.

L’unanime plauso dei leader di tutti i partiti per la saggezza e la lungimiranza del Quirinale, non ha tuttavia spostato di un millimetro il muro contro muro fra il Premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi ed il contesto delle divergenze ancora esistenti fra il Presidente del Consiglio e il Pd e i 5 Stelle in merito agli interventi del Recovery Fund, alla delega sull’intelligence e alla creazione di una fondazione sulla Cybersicurezza.Il todo modo della crisi evitabile o ineludibile

Allo stato, le dichiarazioni incrociate fra il Premier e il leader di Italia Viva lasciano prevedere una verifica parlamentare sull’azione del Governo. Nonostante il piglio del lascia o raddoppia della conferenza di fine anno, negli ambienti istituzionali si ha comunque la sensazione che Conte percepisca che l’ultima fiducia del Parlamento alla legge di bilancio rappresenti l’illusione di una maggioranza che i 156 voti del Senato evidenziano essere ormai al di sotto del livello di guardia.

E’  infatti il secondo voto di fiducia al Senato, dopo quello sul Mes, che si ferma a 156 voti. Cinque senatori in meno della metà dei componenti di Palazzo Madama che rappresenta il numero necessario alla fiducia del Governo.

Dunque l’Epifania del Governo nella quale sperava il Presidente del Consiglio è diametralmente opposta a quella sottintesa da Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio e dalla sinistra che sospingono avanti Renzi. Ma nell’infuocato dibattito parlamentare chi difenderà il Premier dalle invettive del centro destra e dei renziani, quelli di Italia Viva e quelli del Pd ?Il todo modo della crisi evitabile o ineludibile

Le uscite d’emergenza per Conte rimangono, ad oggi, sostanzialmente tre.

La prima è più amara di un armistizio e prevede la cessione della delega sull’Intelligence, la rinuncia al controllo del recovery plan e la richiesta del Mes sanitario.

La seconda presenta una percorribilità del 50% perché l’eventuale rimpasto e la nomina di vice Premier e Ministri comporterebbe comunque l’incognita delle dimissioni del Premier e la formazione di una nuova compagine di governo.

La terza conduce verso una svolta a sorpresa: ovvero la leadership del Movimento 5 Stelle, oppure la formazione di un Conte party con almeno 20 senatori  “responsabili”, ex Forza Italia e gruppo misto, essenziali per sostenere un governo che con l’alibi dell’emergenza della pandemia e dell’urgenza del recovery plan, potrebbe avvalersi di varie astensioni per tagliare il traguardo del semestre bianco.

Ipotesi di svolte che non tengono però conto del malessere politico e dell’eruzione carsica che va crescendo fra le file del Movimento 5 Stelle. La nebulosa grillina è la vera incognita sulla quale rischiano di infrangersi molte ipotesi, più o meno di fantascienza politico-parlamentare.Il todo modo della crisi evitabile o ineludibile

Resta il baluardo del rispetto inalienabile dei principi e della prassi della Costituzione, che costituisce la filigrana  del  discorso di fine anno del Presidente Mattarella.

Un intervento che, se la situazione dovesse avvitarsi, potrebbe assumere l’inedita valenza di un vaccino politico in grado di dissolvere il virus dell’inconcludenza e dell’oscurità del potere che avvelena il Paese e le istituzioni.Il todo modo della crisi evitabile o ineludibile

 

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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