Doglie ancora in corso. Parto travagliato. Quattro ore di confronto notturno a Palazzo Chigi non sono bastate per far nascere il Governo 5Stelle – Pd.
Il segretario ed il vice segretario dem Nicola Zingaretti ed Andrea Orlando , il Premier uscente Giuseppe Conte e il leader del Movimento, Luigi Di Maio, si sono dati appuntamento per la tarda mattinata di oggi. Ma il rendez vous è stato annullato dai 5 Stelle.
Dal Nazareno filtra soltanto che sulla manovra finanziaria e su vari dicasteri le divergenze non sono state risolte : “strada in salita su programma e contenuti. Sulla manovra finanziaria emergono differenze”.
Anche sul bis a Conte la conferma ufficiale della disponibilità del Pd è giunta solo nella tarda mattinata dopo una dura presa di posizione del grillini: “é un momento delicato e chiediamo responsabilità, ma la pazienza ha un limite. L’Italia non può aspettare, servono certezze. Aspettiamo una loro posizione ufficiale su Conte”
Dopo il mancato vertice odierno sono state rinviate a domani la direzione del Pd e l’assemblea dei gruppi parlamentari dei 5 Stelle con Di Maio, che, nonostante i tempi strettissimi, potrebbe valutare di chiedere il parere agli attivisti sulla piattaforma Rousseau.
Zingaretti aveva già comunque implicitamente accettato la conferma del premier uscente, condizione senza la quale i Cinque stelle non avrebbero accettato di incontrarlo a Palazzo Chigi.
Le trattative si sarebbero aggrovigliate sul nel governo di Luigi Di Maio. Mentre per i dicasteri sono in bilico Riccardo Fraccaro, Giovanni Tria, Moavero Milanesi, Elisabetta Trenta, Sergio Costa Alfonso Bonafede e Giulia Grillo. Già considerati fuori invece Danilo Toninelli, Barbara Lezzi e Alberto Bonisoli. Fra le new entry i grillini propongono Vincenzo Spadafora (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio o Ministro delle Pari opportunità) Stefano Patuanelli (Infrastrutture) e Giancarlo Trizzino (Salute).
Da manuale Cencelli la squadra Pd: per i ruolo di vice Premier sono in competizione Andrea Orlando e Dario Franceschini. Quest’ultimo è candidato anche al Viminale, chiesto però anche da Di Maio.
Per il Ministero dell’Interno si fa pure il nome di Marco Minniti. Per gli esteri si potrebbe prospettare il ritorno di Paolo Gentiloni. Numerose le new entry fra le candidature dem: Antonio Misiani, Paola De Micheli, Tommaso Nannicini, Roberto Morassut, Ettore Rosato Andrea Marcucci, Lorenzo Guerini ed Emanuele Fiano. Mentre per via Arenula si fa il nome di Piero Grasso in quota Liberi e Uguali. I nomi che girano per il ruolo di commissario Ue sono quelli di Gentiloni e dell’esponente dem Roberto Gualtieri.
Cruciali le scelte per l’Economia fra Tria, Misiani e Pier Carlo Padoan, per l’Interno e per lo sviluppo economico fra De Micheli e Nannicini.
Il puzzle giallo rosso è appena all’inizio e alla fine il parto potrebbe risolversi con un taglio cesareo al Quirinale.