Rimbalzo fra intelligence e Libia
Svolta in tre mosse per i vertici dell’intelligence e la conferenza di Palermo sulla Libia. Decisiva la convocazione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Se il Governo formalizzerà al CISR, che è l’ organismo di consulenza, proposta e deliberazione sugli indirizzi e le finalità generali della politica dell’informazione per la sicurezza, i nomi dei nuovi Direttori del Dis e dell’Aise è molto probabile la conferma delle date del 12 e 13 novembre per il summit siciliano.
In caso contrario, se le nomine slitteranno ulteriormente, la Conferenza di Palermo sarà spostata a Dicembre.
Per i nomi dei successori di Alberto Manenti all’Aise e di Alessandro Pansa al Dis, anche se non si escludono colpi di scena, le rose si sono ristrette al Generale Gianni Caravelli per l’intelligence estera e ad Enrico Savio e Carmine Masiello per il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
Oltre a determinare il rinvio a data da destinarsi delle elezioni in Libia, caldeggiate solo dalla Francia, lo slittamento a dicembre del vertice di Palermo consentirebbe soprattutto di organizzare al meglio la partecipazione internazionale che si preannuncia al più alto livello: dal Presidente americano Donald Trump, al segretario di Stato Mike Pompeo, dal Presidente Putin al Ministro degli Esteri russo Lavrov, dal Generale Haftar al Primo Ministro Libico al Sarrāj, dal Premier Giuseppe Conte al Vice Premier Matteo Salvini e al Ministro degli Esteri Moavero Milanesi. Da Londra alle Nazioni Unite.
Premesse che lasciano intravedere come quella di Palermo possa essere davvero una conferenza di pace e stabilità per la Libia. Una pace garantita da Stati Uniti, Russia, Italia ed Onu. Con un ruolo di primo piano per il nostro Paese