Italia sotto assedio del Covid-19. I contagi superano quota 10 mila al giorno e la positività è sempre più in agguato anche per Parlamentari, Presidenti di regione, esponenti politici. 
Ai casi dei Capi Gruppo di Forza Italia e di Fratelli d’Italia alla Camera, Maria Stella Gelmini e Francesco Lollobrigida, del capo gruppo dei 5 Stelle al Senato, Davide Crippa, e della deputata campana grillina Conny Giordano, si aggiunge anche nei giorni scorsi, la positività di Luca Pastorino, di Leu, uno dei segretari dell’Ufficio di Presidenza, l’organo di direzione politico-amministrativa di Montecitorio, il cuore pulsante del Palazzo, presieduto da Roberto Fico. Ma tutti questi sono soltanto gli ultimi casi di una lunga serie di contagi, tutti risoltisi con una completa guarigione, che hanno coinvolto i Presidenti della Regione Lazio e Piemonte, Nicola Zingaretti e Alberto Cirio, il leader di Forza Italia, Sivio Berlusconi, il vice segretario del Pd Andrea Orlando e i vice ministri della Salute Pier Paolo Sileri e dell’Istruzione Anna Ascani.
Per il dem Enrico Borghi “ormai Montecitorio è una roulette russa. Mi chiedo che cosa debba accadere ancora per svegliare dall’inanità chi di dovere.” Borghi ricorda che sono già 45 i parlamentari della maggioranza out a causa del coronavirus. Da più parti si sollecitano iniziative per scongiurare il rischi di paralisi parlamentare. Il deputato del Pd e costituzionalista Stefano Ceccanti ha rilanciato la raccolta firme già proposta nei giorni scorsi per chiedere una modifica del regolamento e consentire così il voto da remoto. Fino adesso la raccolta di firme ha ottenuto 114 sottoscrizioni. “Cosa dobbiamo ancora attendere? – si chiede Ceccanti e fornisce una risposta ironica- Forse qualcuno pensa come Don Ferrante nei Promessi Sposi che la pandemia, non essendo né sostanza né accidente, non possa esistere ed entrare a Montecitorio?”.
Il deputato Leu Erasmo Palazzotto definisce opportuna e da prendere urgentemente in considerazione la proposta di Ceccanti: “E’ a rischio il plenum dell’Assemblea Parlamentare e con esso il principio stesso su cui si fonda la democrazia. Cos’altro serve per attivare il voto a distanza? Sarebbe più giusto chiedersi cosa, in questo quadro allarmante, ostacola una misura di buonsenso”.
