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Fanatismo vaccini e varianti: il punto sul covid nel mondo

Sono molti gli interrogativi ai quali è urgente dare risposte, alcune delle quali a livello psichiatrico, se il fanatismo da covid 19 ha superato quelli che storicamente, nell’ambito delle religioni e delle ideologie, si ritenevano fossero i limiti negativi e deteriori dell’intolleranza assolutistica,invasata e irredimibile.Green pass, stazioni blindate contro proteste dei no-vax - Rai NewsIn piazza contro il green pass: la protesta nel centro di Bari

Un fanatismo da covid che coinvolge, o per meglio dire sconvolge, professionisti e semplici cittadini, studenti e pensionati e non soltanto gli estremisti della politica.

L’incomunicabilità preconcetta e illogica rispetto, non solo alle semplici norme e ai principi costituzionali, ma a tutti gli elementari criteri della convivenza civile, di quanti irremovibili e irriducibili rifiutano di vaccinarsi e di utilizzare il green pass, apre una falla nel faticoso equilibrio instabile dell’immunità raggiunta da oltre 80% della popolazione italiana e rischia di compromettere l’intera campagna di vaccinazione. “ E’ davvero inspiegabile come la scienza e la salute pubblica possano passare in secondo piano ed è assolutamente incomprensibile che ci siano ancora tanti scettici che mettono in dubbio l’uso dei vaccini per limitare i danni della pandemia” afferma lo scienziato biofarmaceutico Italo Giannola, Professore di Chimica Farmaceutica all’Università di Palermo e titolare di alcuni brevetti  farmaceutici, come quello sui metodi di preparazione e utilizzazione delle particelle nanometriche.

Fanatismo vaccini e varianti: il punto sul covid nel mondo
Il Prof. Italo Giannola

La recrudescenza della pandemia in Gran Bretagna e nell’est europeo rischia di provocare un effetto ping pong e una nuova ondata in Italia?

Durante le ultime due settimane si è assistito ad una nuova crescita esponenziale di infezioni da Sars-Cov-2 in varie parti del mondo: proprio oggi si è verificata una impennata di contagi nel Regno Unito dove si sono registrati circa 52.000 nuovi casi. Fortunatamente, la rilevante campagna vaccinale dei mesi scorsi ha impedito il verificarsi di un numero di decessi proporzionalmente elevato (179 decessi nelle 24 ore; il 68% della popolazione è coperto da vaccino)

Anche in Russia si è verificata una impennata di casi con circa 37.000 nuovi contagi rilevati oggi ma si è verificato anche una notevole quantità di decessi dovuta al numero limitato di vaccinati (1.036 decessi nelle 24 ore; solo il 36% della popolazione è coperto da vaccino)

La situazione è molto preoccupante in Ucraina, Romania, Bulgaria; in Francia desta qualche apprensione visto che negli ultimi giorni si è verificata una risalita, seppur lieve, dei contagi.

Aumentano i casi anche nella lontana Nuova Zelanda.

La scelta politica di alcuni governi che, per evitare danni all’economia, hanno rinunciato alle misure di contenimento della pandemia può agevolare l’effetto ping-pong e il verificarsi di nuove ondate di COVID-19.

L’Italia non è un Paese isolato e, pertanto, potrebbe essere coinvolta nell’effetto ping-pong se si dovessero allentare le attuali misure adottate per il contenimento della pandemia.

La capillare campagna vaccinale attuata in Italia che ha portato, ad oggi, all’82% di completamento del ciclo vaccinale e all’86% di prime somministrazioni, agevolerà certamente la capacità del nostro paese di evitare il verificarsi di nuove impennate dei contagi e, in ogni caso, contribuirà a limitare la gravità delle infezioni e la conseguente mortalità. Fanatismo vaccini e varianti il punto sul covid nel mondo

A quale variante è dovuta la nuova impennata di contagi e di vittime in Gran Bretagna?

La variante Delta Plus o AY.4.2 è stata scoperta per la prima volta in Gran Bretagna, dove pare che sia più diffusa. Nondimeno, alcuni casi sono stati osservati anche in altri Paesi europei tra cui Italia, Israele e Stati Uniti. Tale variante è caratterizzata da due mutazioni copresenti nella proteina spike che il virus utilizza per aggredire le cellule. Non si hanno ancora dati certi sulla trasmissibilità e sugli effetti sul sistema immunitario; comunque, pare che non ci sia un impatto sulla pandemia simile a quello osservato per le altre varianti aggressive (vedi Alfa e Delta). Non sono state riportate prove che la variante Delta Plus influisca sull’efficacia degli attuali vaccini o sulle terapie attualmente utilizzate.Green pass: proteste e tafferugli in Italia e in Francia | Euronews

Perché nonostante le tragiche esperienze delle prime ondate le autorità inglesi non hanno tenuto conto della lettera di Lancet, la prestigiosa rivista scientifica. Una lettera firmata da ben 1200 scienziati che consideravano la revoca delle restrizioni una gravissima imprudenza?

All’autorevole indicazione degli scienziati è stato preferito salvaguardare l’aspetto economico e sociale. Il governo Johnson ha scartato l’ipotesi di un massivo uso della certificazione vaccinale per la partecipazione a manifestazioni sportive, spettacoli, o ad altri eventi di massa come la frequentazione di discoteche, locali della movida ecc. A parer mio si è trattato di una gravissima imprudenza che viene convalidata dalla attuale diffusione dei contagi nel Regno Unito. Ancora una volta la salute pubblica e la scienza passano in secondo piano davanti all’economia e al profitto. Fanatismo vaccini e varianti il punto sul covid nel mondo

L’ottusità e il fanatismo anti-vaccini e no green pass è in grado di compromettere il livello di immunità dell’80% raggiunto in Italia?

Visti i dati degli eccellenti risultati ottenuti nei paesi in cui si è proceduto alla vaccinazione di massa, appare poco comprensibile che ci siano ancora tanti scettici che mettono in dubbio l’uso dei vaccini per limitare i danni della pandemia. Nel mondo moderno in cui viviamo, laddove la possibilità di accedere alle informazioni è alla portata di tutti, risulta incredibile che ci sia gente che ipotizzi e asserisca ancora che “i vaccini siano fatti con acqua di fogna” o che siano “prodotti con feti umani ottenuti da aborti provocati ad hoc” o ancora altre simili sciocchezze.

Anche nel nostro Paese la diffusione di simili assurdità e dei comportamenti connessi può seriamente compromettere i risultati finora ottenuti.

Le posizioni assunte in relazione all’obbligatorietà del green pass possono incidere sul livello di protezione raggiunto in Italia. L’adozione del green pass, accompagnato dalla vaccinazione massiva, implica la formazione di una sorta di scudo collettivo al diffondersi dell’infezione.Fanatismo vaccini e varianti: il punto sul covid nel mondo

Quale il quadro internazionale della situazione ?

Il green pass è entrato a far parte della quotidianità della maggior parte degli europei. Dal primo luglio di quest’anno l’Unione Europea ha adottato il lasciapassare sanitario che consente il libero movimento dei cittadini tra i Paesi membri. A tale disposizione hanno anche aderito Svizzera, Islanda, Norvegia.

Se osserviamo ciò che accade al di là dei confini nazionali ci rendiamo conto che in Russia si va verso nuove restrizioni “difficili” ma “necessarie”, come sono state definite dalle Autorità locali. Dopo Mosca, il green pass sarà reso obbligatorio a San Pietroburgo e, con gradualità durante il mese di novembre, dovrà essere esibito per partecipare a eventi al chiuso, all’ingresso dei centri sportivi, nei cinema, teatri, musei, ristoranti e negozi.

In Francia, ai dipendenti di ristoranti, cinema, musei, centri commerciali, palestre e trasporti a lunga percorrenza è richiesto il green pass.

In Grecia, a ogni dipendente pubblico o privato non vaccinato è richiesto di fare un tampone a settimana, a proprie spese.

Anche il Marocco ha adottato un pass vaccinale per potere accedere agli uffici pubblici e privati, hotel, ristoranti, bar, negozi, palestre e hammam.

Dal primo novembre Serbia e Austria adotteranno il modello dell’ Italia sull’uso del green pass per non compromettere i livelli di diffusione del virus e i risultati finora raggiunti.

Sarà senz’altro importante osservare quanto accadrà a breve termine in Danimarca e in Norvegia dove, avendo raggiunto circa il 97% della copertura vaccinale, sono state sospese tutte le limitazioni imposte per la limitazione della circolazione del virus.

Volendo evitare ogni commento e ogni considerazione sulle origini dello scetticismo dei no-vax, no-mask, no-green pass, no-therapy  no-…, alla luce dei risultati ottenuti, si può affermare che l’adozione del green pass, come disposta in Italia, consentirà nel prossimo futuro, di evitare nuove e dannose restrizioni che potrebbero non essere più sufficienti per arginare rapidamente e con successo nuove ondate di Covid-19.Fanatismo vaccini e varianti il punto sul covid nel mondo

Importanza e validità della terza dose?

A livello mondiale, la campagna vaccinale ha dimostrato ottima efficacia e sicurezza. Tuttavia, gli studi disponibili riportano che a distanza di sei mesi dall’inoculazione del vaccino si può osservare una diminuzione della capacità di protezione dall’infezione. Per evitare oscillazioni della pandemia e mantenere nel tempo la copertura vaccinale è consigliabile la somministrazione di una terza dose di richiamo in grado di conservare la concentrazione anticorpale a livelli adeguati. Si tratta a tutti gli effetti della somministrazione di una concentrazione di rinforzo (dose booster) che può essere effettuata a sei mesi di distanza dalla precedente.

Di vaccino in vaccino è ipotizzabile quanto meno sperare in un obiettivo Zero Covid ?

Alla luce di quanto accade oggi nel mondo, sperare in un obiettivo “Zero Covid” è una ottimistica illusione. Nei fatti, viviamo in un mondo in cui le differenze tra paesi ricchi e paesi poveri si sono ulteriormente evidenziate per gli effetti economici della pandemia. Sfortunatamente, i tre quarti della popolazione mondiale non ha ancora ricevuto neanche una dose del vaccino perché non possono permetterselo economicamente. I paesi ricchi non hanno provveduto a far pervenire quantità significative di dosi ai meno fortunati e le case farmaceutiche che avevano promesso adeguate forniture non hanno avuto la capacità di produrre e donare le relative quantità di dosi. La donazione di dosi ai paesi poveri ha un duplice aspetto: il primo e più importante è l’aspetto etico che dovrebbe spingere tutti i Governi dei paesi ricchi a donare le dosi per motivi umanitari. L’altro aspetto è quello “egoistico” visto che la limitazione della circolazione del virus in tutto il mondo potrebbe avvantaggiare anche i ricchi. L’alternativa a tutto ciò? L’isolamento dei singoli Stati e la relativa “sigillatura” che non è né possibile né desiderabile e augurabile.Fanatismo vaccini e varianti il punto sul covid nel mondo

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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