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Covid: liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino

Da tanti vaccini ad un solo super vaccino. Ma attualmente non esiste la possibilità di assicurare l’invulnerabilità dal covid-19: il pianeta si libererà definitivamente della pandemia soltanto quando tutti gli abitanti della terra saranno vaccinati. Tutti nessuno escluso.

Le vaccinazioni dei singoli stati  che escludono aree geografiche o interi continenti determineranno infatti una diffusione continua e mutante del virus, che farà riesplodere i contagi nei i paesi che già avevano completato la vaccinazione.

Sono queste le semplici constatazioni che hanno indotto vari governi, a cominciare dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dal Premier italiano Mario Draghi, a chiedere la sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini in modo da consentirne una massiccia produzione e una distribuzione capillare.Covid liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino

“Liberalizzare i brevetti è essenziale, nella speranza che quanto prima si possa mettere a punto un super vaccino anti-COVID-19 che possa finalmente liberare il mondo da questo incubo” afferma lo scienziato biofarmaceutico Italo Giannola, Professore di Chimica Farmaceutica all’Università di Palermo e titolare di alcuni brevetti  farmaceutici, come quello sui metodi di preparazione e utilizzazione delle particelle nanometriche.

Covid liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino
Il Prof. Italo Giannola

Concretamente che significa la liberalizzazione dei brevetti sui vaccini anti covid-19?

Quanto si sta verificando in questi giorni nei Paesi sudamericani e in India, travolta da una ondata impressionante di contagi da COVID-19 che presto coinvolgerà anche il Nepal, deve farci riflettere sull’opportunità di una moratoria, di una sospensione temporanea dei brevetti, che possa consentire un notevole incremento della produzione dei vaccini.

Perché i brevetti free incontrano resistenze ?

La proposta di Biden di sostenere la liberalizzazione dei brevetti sui vaccini anti-COVID-19 ha sollevato un gran numero di interventi sull’opportunità o meno di limitare quella che viene definita “proprietà intellettuale” cioè quel sistema di tutela giuridica di beni immateriali quali sono le invenzioni o i ritrovati della scienza. I risvolti economici delle case farmaceutiche implicate in questa eventuale operazione sono talmente rilevanti che non potrebbe essere diversamente. Ne è evidente dimostrazione il calo dei titoli di borsa di alcuni produttori di vaccini verificatisi successivamente alla proposta statunitense. Di contro, c’è però da dire che le conseguenze, sociali, politiche ed economiche della pandemia non possono essere considerate secondarie rispetto agli interessi delle industrie e che l’importanza della tutela della salute globale dovrebbe superare certamente il tornaconto di singoli stati o di singole imprese.Covid liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino

Riflettendoci sopra, le attuali case produttrici (che hanno già usufruito di rilevanti contributi pubblici per lo sviluppo degli attuali vaccini) hanno anche incassato grossi profitti in questo scorcio d’anno e nell’arco del 2021, al netto degli investimenti per la ricerca, si calcola che gli utili debbano attestarsi a decine di miliardi di dollari.

Una volta coperte legittimamente le spese sostenute per la ricerca ed ottenuta una adeguata remunerazione dei fattori produttivi e per le attività di investimento per lo sviluppo dell’impresa, l’alternativa alla liberalizzazione dei vaccini potrebbe essere la cessione ai paesi più poveri di adeguati quantitativi di dosi a titolo gratuito, la riduzione dei prezzi, l’incremento del trasferimento tecnologico e della produzione su licenza rilasciata a chi dispone di adeguati impianti e competenze. Ovviamente in tal senso dovrebbero essere concordate opportune normative a livello internazionale.Covid liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino

Vale la pena ricordare a questo punto quanto previsto per il nuovo vaccino pubblico “Soberana 02” del Finlay Institute of Vaccines – Cuba, già somministrato al 12% della popolazione. Cuba detiene brevetti di Stato pubblici facilmente trasferibili tra Stati e, non cercando profitti, può consentirsi di mettere a disposizione dei Paesi molto poveri un vaccino anti-COVID-19 a prezzi irrisori, come già accaduto in passato per altri vaccini. Questo aspetto è particolarmente interessante perché dimostra che la ricerca di Stato in campo sanitario e tecnologico può essere decisiva nella risoluzione di problemi legati alla globalizzazione.

Senza la vaccinazione di tutti i paesi del mondo, il virus del covid-19 si riprodurrà mutando all’infinito con un effetto ping-pong globale?

Senza una vaccinazione massiva in tutti i paesi del mondo è difficile che si possa bloccare il contagio. Inoltre, la vaccinazione massiva serve a creare una barriera alla diffusione del virus e a inibirne la capacità di mutazione. Senza una veloce vaccinazione di massa dovremo aspettarci nel prossimo futuro un effetto ping-pong, certamente deleterio per l’economia, ma estremamente pericoloso per la salute pubblica. Anche le case produttrici di vaccini potrebbero rimanere schiacciate da questo malaugurato meccanismo.Covid liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino

Oggi la globalizzazione comporta continui spostamenti, veloci trasferimenti di persone e rapidi scambi di merci tra i vari paesi in tutti i continenti. Anche le migrazioni di numeri sempre crescenti di persone implicano facili contatti e facile diffusione dei virus. Se una adeguata barriera alla diffusione del virus non viene creata a livello mondiale bisognerà sempre fare i conti con quanto avviene altrove.Covid liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino

E’ ipotizzabile una sintesi di tutti i vaccini e la creazione di un super vaccino anti covid-19?

A mio parere, in base ai diversi meccanismi d’azione ad oggi divulgati, non è ipotizzabile una commistione degli attuali vaccini in una formulazione unica. Poiché niente è perfetto, ma tutto è perfettibile, come già accennato, sarà comunque certamente possibile che in un prossimo futuro venga messo a punto un super vaccino anti-COVID-19 che possa finalmente liberare il mondo da questo incubo.Covid liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino

La vaccinazione esime dalle precauzioni o è necessario mantenere misure di sicurezza, e quali?

Fino a quando la vaccinazione non coprirà circa il 75-80% della popolazione sarà necessario mantenere opportune misure di sicurezza. Durante questo periodo e fino alla fine del programma di somministrazione del vaccino non dovremo dimenticare di applicare le opportune misure di sicurezza. Sono sempre quelle semplici che molto spesso abbiamo fatto finta di adottare e la cui inosservanza ha finora determinato le cosiddette ondate di contagi e i relativi danni economici e sanitari. Dovremo ancora contribuire alla formazione di una barriera che impedisca la diffusione del virus, mediante frequente disinfezione delle mani, uso della mascherina, distanziamento interpersonale, contenimento degli spostamenti e limitazione dei contatti in luoghi chiusi e affollati. I vaccinati, anche se in percentuali molto limitate (circa 5%), potrebbero infettarsi, essere asintomatici e/o paucisintomatici continuando ad agire da inconsapevoli “diffusori invisibili” del virus.Covid liberalizzare i brevetti e puntare al super vaccino

 

 

 

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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