“Bellerio street, we have a problem“. Anche se rimangono metaforicamente terra terra, le spaccature fra i leghisti danno in parte il senso, quanto meno politicamente, di una suspense spaziale: l’odissea della Lega in orbita con l’astronave del Governo.
Un governo lanciato alla conquista del futuro del Paese, e che invece riceve continuamente dalla base di via Bellerio imput contraddittori e populisti, che preludono ad un incombente sganciamento dall’astronave di Palazzo Chigi. Fino a quando il capodelegazione leghista dell’equipaggio della navicella spaziale del governo, il Ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti, non ha rifiutato platealmente le correzioni da rotta di collisione e ha denunciato senza esitazione quelle che ritiene essere le scelte politicamente suicide del Segretario della Lega Matteo Salvini.
Fuor di metafora i leghisti sono sull’orlo di un Big Bang: sul punto di deflagrare oppure di espandersi politicamente. Dipende da chi prevale nel duello diretto fra la linea euro atlantica e popolare di Giorgetti, incentrata sulla leadership di Mario Draghi, oppure la saga salviniana degli abbracci col Presidente del Brasile Jair Bolsonaro, accusato di genocidio, con i populisti antieuropei e Premier d’Ungheria e Polonia, Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki e con la leader della destra francese Marine Le Pen.

Per capovolgere l’implicito impeachment fatto balenare da Giorgetti nei confronti di Salvini, via Bellerio ha reagito con tre mosse da scacco matto: ha convocato il Consiglio federale una sorta di gran consiglio della Lega affinché convochi a sua volta l’ assemblea generale programmatica entro dicembre a cui parteciperanno parlamentari, governatori e sindaci, eurodeputati e la delegazione di governo. Poi come ciliegina sulla torta Salvini sta inoltre organizzando una video-conferenza con Orban e Morawiecki per accelerare la formazione sull’euro gruppo unico sovranista. Mosse finalizzate a blindare leadership e linea e a far venire allo scoperto gli oppositori interni e sottraendo il segretario al continuo “picconamento” di Giorgetti.
