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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
Dopo “Binario morto”, il viaggio-inchiesta attraverso i buchi e le incompiute dell’Alta velocità europea, Marco Ponti, uno dei massimi esperti internazionali di trasporti, già docente di Economia Applicata al Politecnico di Milano, approfondisce col saggio “ Per una politica dei trasporti. Idee per una «governance», Gangemi Editore, il “leitmotiv” di tutti i piani di trasporto: la “governance” funzionale che é alla base di mercati efficienti.
Perché avere un colosso ferroviario pubblico per i servizi, se é verificato, anche in Italia, che questi funzionano meglio in concorrenza? E al contrario, perché privatizzare le infrastrutture autostradali, noti monopoli naturali come tutte le infrastrutture? si chiede Marco Ponti.
Le ragioni ci sono, e molto chiare: per mantenere alcuni settori ci vogliono fiumi di risorse pubbliche, altri al contrario queste risorse le generano, e le si spartiscono con i privati.
Ma la soluzione non é quella di prendere atto di queste situazioni, ma fare bene i conti, e decidere poi riforme che prescindano dal conservare ad ogni costo l’esistente.
Con una modesta dose di innovazioni gestionali, si aprono praterie per far funzionare meglio un sistema palesemente ingessato dagli interessi costituiti.
Governare e regolare i mercati che non funzionano, non pianificare inutili e costose infrastrutture: questa la sintesi del libro. Il settore infatti non presenta maggiori problemi di scarsità fisica di infrastrutture: più strade, più ferrovie, più aeroporti, più tutto, e soprattutto più soldi non è la soluzione giusta perché, soprattutto al sud, e i sistemi soffrono di cattiva manutenzione e di una “governance” del tutto inadeguata.
Altro che Ponte sullo Stretto sismologicamente irrealizzabile, strutturalmente rischioso e del tutto fallimentare sotto il profilo costi benefici !
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