Fra la Russia e l’Italia ci sono quasi gli stessi rapporti di quando il Governo fascista di Mussolini dichiarò guerra a Mosca: lo afferma molto poco diplomaticamente l’ambasciatore della Federazione russa a Roma, Alexey Paramonov, in una intervista rilasciata all’agenzia moscovita Tass.
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L’incipit é doppiamente minaccioso: “Le relazioni tra Russia e Italia sono certamente migliori oggi rispetto al periodo 1941-1943. Ma, purtroppo, non di molto”, afferma testualmente Paramonov che aggiunge una ulteriore insinuazione “la posizione delle autorità ufficiali italiane nei confronti della Russia é prevalentemente sgarbata, di natura essenzialmente ostile”. L’insinuazione riguarda il riferimento alle autorità ufficiali, perché lascia intendere che l’Ambasciata russa ha rappporti anche con presunte autorità italiane non ufficiali.
“Naturalmente – dice Paramonov – in entrambi i paesi continuano ad operare ambasciate e consolati generali, sono garantiti il minimo livello necessario delle relazioni tra stati e l’attività corrente per la tutela degli interessi di organizzazioni e cittadini”.
Tuttavia, insiste il diplomatico, con l’invasione russa dell’Ucraina , che Paramonov definisce rifacendosi rigidamente alla classificazione propagandistica di Putin, come “l’avvio dell’Operazione Militare Speciale in Ucraina, Roma ha aderito pienamente alle misure di pressione esercitate dall’Occidente collettivo sulla Russia, tanto che in Italia si parla ormai apertamente di guerra ibrida contro il nostro Paese”.![La Russia attacca l’Italia: Roma é quasi in guerra con Mosca](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2024/02/1440x810-cmsv2-c4d354f6-1697-52aa-a31f-1952ac2825f8-6324506-1024x576.webp)
Nell’intervista soliloquio sulla Tass l’Ambasciatore insiste: “La posizione delle autorità ufficiali nei confronti della Russia é prevalentemente sgarbata, di natura essenzialmente ostile – prosegue il diplomatico – e dal febbraio 2022 sono già stati approvati 8 pacchetti di aiuti militari all’Ucraina, comprendenti un’ampia gamma di armi letali. Eccoli i “bravi” italiani” esclama Paramonov, che cita anche “prove concrete di tale “assistenza”.
Secondo fonti non classificate, sostiene “il 31 gennaio di quest’anno un aereo da ricognizione radiotecnica dell’Aeronautica Militare Italiana Gulfstream G550CAEW si sarebbe trovavato nell’area della penisola di Crimea. Che ci faceva li’? Gli esperti locali non escludono che fosse coinvolto nella raccolta di informazioni di intelligence sulle truppe delle Forze Armate russe in Crimea e nel loro trasferimento alle Forze Armate Ucraine per coordinare gli attacchi su obiettivi della penisola. Ogni commento, come si suol dire, é superfluo” chiosa l’Ambasciatore.
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