Terza Repubblica con maggioranza allargata

A meno di ulteriori colpi di scena, la terza Repubblica nascerà all’alba di mercoledì 23 maggio, giorno emblematico per la storia recente del nostro Paese. Una storia ancora tutta da delineare.
Dopo 78 gironi di schermaglie e trattative e cinque giri di consultazioni al Quirinale, i leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio e della Lega Matteo Salvini hanno indicato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il nome del giurista Giuseppe Conte quale Presidente del Consiglio designato dalla maggioranza giallo verde sulla base di un preciso accordo politico su un programma condiviso.

Un non parlamentare sul quale il Presidente della Repubblica si è riservato una valutazione ponderata sotto il profilo costituzionale e della funzionalità politica e internazionale. Valutazione che Mattarella intende assumere dopo un ulteriore passaggio: un colloquio con il Presidente del Senato, Elisìsabetta Alberti Casellati e il Presidente della Camera, Roberto Fico.
Sul nome di Conte nessuna sorpresa rispetto a quanto la maggioranza gialloverde aveva discretamente fatto trapelare da giorni per valutare le reazioni.

Sul piano politico la novità sostanziale è invece rappresentata invece dal probabile appoggio esterno di Fratelli d’Italia al governo giallo verde.
Prima di recarsi al Quirinale Matteo Salvini, alle 15, 30, ha incontrato Giorgia Meloni. I 18 senatori di FdI costituirebbero una garanzia per la tenuta della governabilità del nuovo esecutivo, che sulla base dei seggi a Palazzo Madama della Lega e dei 5 Stelle potrebbe altrimenti contare soltanto su 6 voti di maggioranza.
Dopo il conferimento dell’eventuale incarico da parte del Presidente della Repubblica al prof. Giuseppe Conte, il Presidente del Consiglio Incaricato consegnerà in tempi brevissimi, dato che l’assegnazione dei dicasteri è stata già decisa al 90% da Salvini e Di Maio, la lista dei Ministri al Capo dello Stato. Dopo il giuramento al Quirinale del 64° Governo della Repubblica, il dibattito in Parlamento sulla fiducia potrebbe svolgersi entro la fine della settimana o all’inizio della prossima, in tempo per il 2 Giugno.

Secondo le previsioni alla Lega saranno assegnati 11 ministeri e sette ai 5Stelle. Salvini punta tutto sul Viminale e sul ruolo di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti per Giancarlo Giorgetti. Delega ai servizi che viene reclamata però anche dai grillini per il senatore Vito Crimi.

Luigi Di Maio si è ritagliato un ruolo economico sindacale e sarà il titolare del Ministero dello sviluppo economico e del lavoro, che accorperà le deleghe dei due distinti dicasteri. Ai 5 Stelle sono destinati anche la Giustizia per Alfonso Bonafede, la Salute per Giulia Grillo e le Riforme per Francesco Spadafora. Agricoltura e Beni Culturali invece alla Lega rispettivamente con Nicola Molteni e Lorenzo Fontana. Cambio della guardia tutto siciliano al Ministero per i rapporti col Parlamento, dove all’uscente Anna Finocchiaro del Pd subentrerebbe la leghista Giulia Bongiorno. 

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