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Manutenzione e sicurezza ferroviaria il Paese del giorno dopo

Sulle polemiche e le accuse in merito alla manutenzione e alle cause del tragico deragliamento del treno Cremona Milano  pubblichiamo l’intervista rilasciata a La Sicilia dall’esperto di trasporti Giovanni Tesoriere

Manutenzione e sicurezza ferroviaria il Paese del giorno dopoManutenzione e sicurezza ferroviaria il Paese del giorno dopoL’Italia del giorno dopo. Il Paese che scopre i pericoli solo dopo i disastri. L’allarme per i rischi della mancata manutenzione rimbalza dalla Lombardia alla Sicilia. “Treno, l’incubo quotidiano dei pendolari siciliani” titolavano appena la settimana scorsa i giornali che mettevano in evidenza i dati del rapporto denuncia di Legambiente, denominato Pendolaria. Un check up che classifica fra le peggiori d’Italia la situazione dei servizi ferroviari siciliani.  “Paradossalmente nell’Isola l’antiquata e lenta rete ferroviaria assicura sufficienti livelli di sicurezza” commenta ironico il prof. Giovanni Tesoriere, esperto di trasporti e Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università Kore di Enna.

Manutenzione e sicurezza ferroviaria il Paese del giorno dopo Giovanni Tesoriere
Giovanni Tesoriere
  • Standard della manutenzione ?
“Che la rete ferroviaria siciliana sia obsoleta è una affermazione che non può essere smentita. Fiore all’occhiello del Regno delle due Sicilie era tra le migliori e più avanzate tecnologicamente d’ Europa, tanto che per la quasi totalità delle linee i tracciati sono ancora quelli borbonici. Ma tralasciando la storia, si può certamente asserire che la nostra rete rispetta gli standard di sicurezza penalizzando la velocità possibile sulle rotaie. Nel senso che il tracciato spesso permetterebbe tempi di percorrenza più rapidi e velocità maggiori per i convogli che vengono spesso però vengono penalizzati, proprio perché possono esservi problemi per una ridotta manutenzione.”
  • Precedenti?
“Soltanto un paio di anni fa si verificò il deragliamento di un treno nei pressi di Caltanissetta Xirbi. Era stracolmo di pendolari, per la contemporanea chiusura dell’autostrada A19. Per un miracolo il convoglio non si capovolse ed il tutto fu archiviato con un grande spavento. La causa era stata la banale occlusione di un tombino di scolo delle acque per mancata manutenzione che aveva determinato lo smottamento della massicciata.“ Manutenzione e sicurezza ferroviaria il Paese del giorno dopo
  • Tempi e modi delle verifiche della manutenzione ferroviaria e stradale nell’Isola, sollecitate già da oltre un mese dall’Assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone?
“Condivido con l’ Assessore la urgente necessità di un piano straordinario di manutenzione su tutta la nostra rete ferroviaria e stradale e so che alzerò un vespaio di polemiche nell’asserire che gli investimenti sulla manutenzione sono assolutamente prioritari rispetto all’apertura dei cantieri per nuove infrastrutture. Un esempio per tutti: siamo certi che vengano ben spesi gli oltre 300 milioni di euro sulla importantissima linea Palermo – Catania per il raddoppio di pochi chilometri nella zona più facile della Piana di Catania? Raddoppio che non porterà alcun sostanziale miglioramento all’esercizio ferroviario. Quella somma se impiegata per i necessari ammodernamenti lungo la linea avrebbe permesso il raggiungimento non soltanto di migliori standard di sicurezza, ma anche una immediata riduzione dei tempi di percorrenza che rimarranno anacronistici anche dopo, fra qualche decina di anni, si sarà completato quel breve ed inutile raddoppio.”
  • Situazione complessiva dei trasporti in Sicilia?
“La prego, mi faccia un’altra domanda.”
  • Perché si tende a contrapporre le ferrovie e le autolinee, che pure assicurano una capillare mobilità  e  costituiscono per moltissimi centri dell’Isola l’unica possibilità di collegamento pubblico ?
“Per tentare di assicurarsi un impossibile monopolio, ancora più improponibile in Sicilia. Intanto perché nell’Isola città e paesi sono sparsi su un territorio che nella quasi totalità dei casi è a mala pena servito da una scadente viabilità, e poi perché le attuali linee ferroviarie non hanno alcuna possibilità di competere in termini di attrattività rispetto al gommato. Le autolinee in Sicilia rappresentano un elemento irrinunciabile per la mobilità con costi che sono certamente competitivi rispetto alle altre regioni italiane. Al contrario del trasporto ferroviario che costa più che in altre regioni italiane. Vuole alcuni numeri?  Oggi in Sicilia i pullman percorrono quasi 70 milioni di chilometri all’anno ricevendo poco meno di 68 milioni di euro di contributi. Le ferrovie nel 2017 hanno percorso 9,6 milioni di treno/km e ci sono costati 111 milioni di euro. Se poi riportiamo i finanziamenti proporzionalmente ai passeggeri trasportati avremmo differenze da capogiro. Questa affermazione mi attirerà le ire di tutti ma è comunque la verità.” Manutenzione e sicurezza ferroviaria il Paese del giorno dopo
  • Cosa comporterà per la Sicilia la fusione Ferrovie – Anas?
 “Questo accorpamento non ha alcuna reale motivazione tecnica. Gli effetti saranno quelli di mettere insieme due mondi assolutamente diversi, sia dal punto di vista tecnico che delle esigenze gestionali e di determinare conflitti di interesse in continuazione. Per la Palermo – Catania, il nuovo Consiglio d’Amministrazione darà priorità agli interventi sulla A19 o sulla linea ferroviaria? Chi l’avrà vinta tra le due nuove anime, quella stradale o quella ferroviaria? Io ne sono certo: nessuna delle due! perché le poche risorse è facile che vengano dirottate, come negli ultimi 50 anni, verso altre aree del Paese. E noi siciliani? Continueremo a viaggiare sulle ottime linee Borboniche.” Manutenzione e sicurezza ferroviaria il Paese del giorno dopo
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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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