I miraggi del caldo che rendono la politica ancor più incandescente si dissolvono dinnanzi alla glaciale e uniforme valutazione istituzionale del Quirinale.
Dallo scarto di Luigi Di Maio che prima di sancire la scissione dal Movimento 5Stelle lo ha comunicato al Presidente Sergio Mattarella, ai colloqui con il leader pentastellato Giuseppe Conte, all’incontro con il Premier Mario Draghi, il Capo dello Stato ha ascoltato e quasi senza parlare ha lasciato intendere ai primi due interlocutori che le fibrillazioni interne post amministrative dei partiti, in particolare quelli che hanno perso voti e consensi, non possono essere scaricate sull’esecutivo e che la dialettica politica contempla un confronto in parlamento e non sui media.
Ultimato l’abbondante gettito d’acqua sul fuoco delle polemiche, con la sottolineatura degli impegni che attendono il Governo, a cominciare dal Pnrr, il Presidente Mattarella ha ricevuto da Draghi, che gli ha riferito il positivo riscontro per l’Italia del G7e del summit della Nato a Madrid, la conferma dell’ intenzione di andare avanti tenendo dritta la barra della governabilità.
In ogni caso, tutti gli incontri, tiene a sottolineare il Quirinale, erano stati chiesti da tempo o come quello col Capo del Governo erano comunque di routine. E in nessuno dei vis à vis di questi giorni, assicurano Colle e partiti, si é mai ipotizzata una crisi di governo, tantomeno un sostegno esterno dei 5 Stelle stile prima Repubblica.
” Il governo non rischia affatto, va avanti” ha ribadito Draghi che ha escluso ogni interferenza nelle vicende interne dei 5 Stelle ed ha sottolineato la necessità di accelerare la definizione della legge finanziaria che sarà presentata al Parlamento nei prossimi mesi. C’é la legge finanziaria da fare e definire le procedure per ottenere altri 21,8 miliardi dall’Europa a fronte di riforme, leggi e decreti attuativi.
Dopo le fughe in avanti delle polemiche intestine dei grillini e le prese di posizione del Segretario della Lega Matteo Salvini su provvedimenti di legge non di iniziativa governativa, come lo ius scholae per la cittadinanza agli scolari figli di immigrati e la normativa sulla cannabis, le tensioni politiche sembrano essere rientrate. Tanto che Draghi, dopo una settimana di impegni nazionali e internazionali, si potrebbe recare a Città della Pieve per trascorrere il fine settimana in famiglia.
Sotto la cenere dell’ennesimo blitz politico del fallito assedio a Palazzo Chigi da parte dei grillini e della segreteria leghista, restano tuttavia i contraccolpi di tensioni interne destinate ad agitare non poco le acque al vertice dei 5 Stelle e di Via Bellerio.