Nomine in progress per l’Amministrazione Trump: cena per la Segreteria di Stato
Spaghetti, pollo e insalatina? Tutt’altro. La cena della sempre più probabile nomina a Segretario di Stato, offerta dal Presidente eletto Donald Trump a Mitt Romney, si è svolta nel ristorante Jean Georges, che vanta tre stelle Michelin, è considerato il miglior ristorante francese negli Stati Uniti ma, soprattutto, occupa un intero piano della Trump Tower.
Per il colloquio attorno al tavolo con il potenziale nuovo Segretario di Stato, a cui si è unito il presidente del Comitato Nazionale Repubblicano e futuro capo di gabinetto Reince Priebus, è stato scelto un menù originale: zuppa di aglietto con timo, cosce di rana saltate, scaloppina con broccolo caramellato e antipasto, più filetto e costolette d’agnello come piatto principale e un dessert.
La scelta della punta di diamante culinaria della torre ora presidenziale è parsa la conferma che davvero Trump vuole il suo ex fiero avversario delle primarie alla Segreteria di Stato. Al centro del secondo incontro in 10 giorni l’accordo sul nucleare con l’Iran, la guerra al terrorismo islamico, gli equilibri con Europa Russia e Cina. La Cia ha intanto più volte avvertito il Presidente eletto che un azzeramento dell’intesa fra Stati Uniti e Iran sarebbe disastrosa.
Ma dopo il nuovo, attesissimo incontro tra i due, il 45esimo neo Presidente americano non si è sbilanciato. Lo ha fatto in qualche modo Romney, che ha lodato apertamente Trump, in netto contrasto con le forti critiche espresse durante la campagna elettorale. “Penso che vedrete un’America che resta alla guida del mondo in questo secolo”, ha detto l’ex Governatore del Massachusetts, che ha sottolineato: “ho sempre più chiare speranze che il Presidente eletto Trump sia l’uomo che ci può portare verso un futuro migliore”.
Negli ultimi giorni sono arrivate varie nomine per la nuova amministrazione statunitense, fra le quali quella dell’ex di Goldman Sachs, Steven Mnuchin al Tesoro. Ma la decisione sul Segretario di Stato si è rivelata ardua e al centro di un conflitto nell’entourage di Trump. Altri potenziali candidati, ancora in lizza, sono l’ex magistrato e sindaco di New York Rudolph Giuliani, il capo del Comitato Relazioni estere del Senato Bob Corker e il generale David Petraeus.