Le scelte dei vertici di due autority e quelle di tre Capi di Gabinetto chiave, daranno il via al grande slam di nomine istituzionali e di oltre 500 fra Presidenti, amministratori delegati, top manager, delle società partecipate.
A meno di ulteriori prorogatio, per l’Autorità garante per le comunicazioni le due candidature più sostenute sono quelle dell’ex Sottosegretario alle telecomunicazioni Antonello Giacomelli e di Antonio Sassano, ingegnere, massimo esperto in Italia in materia di frequenze e consulente dell’Agcom del MiSE.
Mentre per l’Autority per la Privacy fra i nomi in pole position figurano quelli di Nino Rizzo Nervo, già CdA della Rai e Vice Segretario generale a Palazzo Chigi, e di Marco Bellezza, consigliere per l’innovazione di Luigi Di Maio nel precedente governo giallo-verde, oppure Oreste Pollicino, avvocato esperto di diritto digitale, o l’attuale Segretario Generale del Garante, Giuseppe Busia.
Scelte di Capi di Gabinetto laboriose intanto ai Ministeri dell’Interno e della Difesa e all’Aisi. Al Viminale si sta ancora valutando se far coincidere l’eventuale avvicendamento del Prefetto Matteo Piantedosi, nominandolo a fine anno alla Prefettura di Napoli o a luglio del 2020 alla Prefettura di Roma, in sostituzione delle attuali titolari Carmela Pagano e Gerarda Pantalone, prossime alla quiescenza. Ma a parte l’ipotesi, che sarebbe rientrata, di affidare il ruolo di Capo di Gabinetto al Prefetto Marco Valentini Direttore dell’Ufficio Affari legislativi e Relazioni Parlamentari, in realtà non sarebbe stato ancora individuato il sostituto di Piantedosi.
In via Venti Settembre il Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, a meno di ripensamenti, potrebbe succedere a se stesso anche col neo Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
All’Agenzia informazioni e sicurezza interna, per sostituire il Capo di Gabinetto Generale Gianfranco Linzi andato in quiescenza, si è orientati a scegliere un esperto di relazioni internazionali.
Polizia di Stato e Gendarmeria Vaticana
Si è rinnovato anche quest’anno il gemellaggio tra la Polizia di Stato e il Corpo della Gendarmeria Vaticana, che insieme hanno onorato il loro Santo Patrono, San Michele Arcangelo. Nella Basilica di San Pietro, il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, ha celebrato la Santa Messa, insieme ai cappellani delle due Istituzioni, alla presenza del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del Capo della Gendarmeria Vaticana, Comandante Domenico Giani e del Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli.
Sull’altare é stata esposta un’icona raffigurante San Michele Arcangelo e la Bolla Pontificia con la quale Papa Pio XII proclamò, nel 1949, San Michele Arcangelo Patrono e protettore della Polizia di Stato per la naturale assonanza con la missione assolta, con professionalità ed impegno, da ogni singolo poliziotto, chiamato ogni giorno ad assicurare il rispetto delle leggi, l’ordine e la sicurezza dei cittadini e che trova la sua sintesi nel motto “sub lege libertas”.