Il Papa e la continuità della successione
Ha fretta Papa Francesco. Nelle ultime 72 ore ha dimissionato l’intera Conferenza episcopale del Cile, 34 presuli ritenuti poco attenti o peggio tolleranti con i preti pedofili, ha fissato la canonizzazione del predecessore Paolo VI° e dell’Arcivescovo martire di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, ed ha annunciato la nomina di 14 nuovi Cardinali.
L’identità e la visione dei Cardinali elettori destinati a far parte del prossimo Conclave, rappresentano l’obiettivo più urgente per Bergoglio, che intende scongiurare il rischio che una discontinuità nella successione possa azzerare la rivoluzione francescana del suo pontificato e imporre la restaurazione tradizionalista della Chiesa. Timori giustificati dal crescendo di attacchi all’interno e all’esterno del Vaticano nei confronti di Papa Francesco.
L’urgenza del riequilibrio del Sacro Collegio Cardinalizio è evidenziata dall’anticipo delle nomine vaticane dei nuovi Porporati rispetto all’incedere dell’anagrafe e al superamento della soglia degli 80 anni fissata per prendere parte dei Conclavi.
Francesco non si è attenuto al tetto dei 120 elettori, non si è fermato a reintegrare i cinque Cardinali scaduti, ma ne ha aggiunti altri sei.
Basteranno ad assicurare il proseguimento del profondo rinnovamento avviato da Jorge Mario Bergoglio ? A perpetuare un Pontificato proteso a sradicare la Chiesa Universale dal Medio evo e a proiettarla nel futuro. O come amano chiosare i vaticanisti, a traghettarla nel terzo millennio ?
I nomi dei 14 prescelti, che riceveranno la berretta cardinalizia nel Concistoro del 29 giugno, assicurano continuità e confermano la lungimiranza di Papa Francesco:
- Louis Raphaël I Sako Patriarca Caldeo di Babilonia
- Angelo Becciu Sostituto della Segreteria di Stato dal 2011
- Angelo De Donatis Vicario per la Diocesi di Roma
- Giuseppe Petrocchi Arcivescovo de L’Aquila
- Konrad Kraiewski polacco Elemosiniere pontificio
- Luis Francisco Ladaria Ferrer Prefetto Congregazione Dottrina della Fede
- Pedro Barreto Jimeno Arcivescovo di Huancayo in Perù
- António dos Santos Marto Vescovo di Leiria-Fátima Portogallo
- Joseph Coutts Arcivescovo di Karachi Pakistan
- Desiré Tsarahazana Arcivescovo di Toamasina Madagascar
- Thomas Aquinas Manyo Arcivescovo di Osaka Giappone
- Sergio Obeso Rivera Arcivescovo Emerito di Xalapa Messico
- Toribio Ticona Porco Prelato emerito di Corocoro Bolivia
- Aquilino Bocos Merino Sacerdote claretiano
Gli ultimi tre neo Cardinali sono ultraottantenni. Figure leggendarie nei rispettivi paesi che il Papa ha voluto aggregare al collegio cardinalizio per sottolineare il loro servizio alla Chiesa.

Spicca fra le nomine quella dell’Arcivescovo dell’Aquila Petrocchi perché conferma il criterio meritocratico e carismatico, e non soltanto quello delle tradizionali sedi cardinalizie, seguito da Bergoglio. Un criterio che sottolinea anche la mancanza fra i neo Poporati del neo Arcivescovo di Milano, Mario Delpini e la lunga lista d’attesa della berretta cardinalizia che comprende il Patriarca di Venezia e gli Arcivescovi di Palermo, Bologna e Torino. Tutti presuli provenienti dalla periferie, scelti personalmente da Papa Francesco.