Pedofilia male mai estirpato soprattutto nella Chiesa

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Pedofilia male mai estirpato soprattutto nella Chiesa
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Rubrica di critica recensioni anticipazioni

I cardini del pensiero Socrate Buddha Confucio Gesù

by Antonino Cangemi

Cominciamo dalla citazione: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

E’ Gesù che parla e Matteo ne ricorda le chiare, inequivocabili parole – di amore e protezione dei bambini – nel vangelo da lui trascritto.

Poi il titolo, originale come pochi: L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi. Si parla di un romanzo che, come raramente è accaduto, tratta il tema sconvolgente, e per troppo tempo colpevolmente coperto da complici silenzi, della pedofilia nella Chiesa. A scriverlo é un giornalista sportivo al suo felicissimo esordio letterario, Giovanni Di Marco, a pubblicarlo l’editore indipendente Baldini + Castoldi. Pedofilia male mai estirpato soprattutto nella Chiesa

L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi é un romanzo coraggioso che, pur investendo un argomento scottante, sa essere coinvolgente e accattivante per i diversi registri narrativi che l’autore, muovendosi con dosato equilibrio estetico tra il dramma e la commedia, riesce sapientemente a padroneggiare.

Tanino è un bambino in età prescolare quando gli muore la madre. Durante la sua cerimonia funebre si apprende dell’attentato a Papa Wojtyla e il prete interrompe la celebrazione: il capo della chiesa polacco conta molto più della sua mamma da rubarle la ribalta nel momento – per lei esclusivo – del rito funerario; da qui l’avversione del piccolo per i suoi connazionali, alla quale s’aggiunge quella per i ceci le cui minestre vengono associate alle cene forzate del lutto.Pedofilia male mai estirpato soprattutto nella Chiesa

Si spiega così il titolo curioso del romanzo, che è un indizio del tono prevalente nelle sue pagine: un tono leggero – di una leggerezza calviniana, s’intende – che smorza la gravosità dei fatti al centro della narrazione senza sminuirne l’orrore e tacitarne la denuncia.

Nel seguire il percorso evolutivo di Tonino, Di Marco offre un affresco di costumi e modus vivendi in un piccolo centro di provincia siciliano negli anni Ottanta: la passione per il calcio – di cui il protagonista è patito -, la vita nei bar, centri di aggregazione. Certa mentalità gretta e ipocrita in cui si riflette la concezione peccaminosa del sesso e la subalternità delle donne, il peso del parroco nella comunità, autorità di spicco per la tonaca che indossa. E’ proprio il parroco una delle figure principali del romanzo: Padre Alfio, un tipo dai modi mielosi, sornione e subdolo che, facendogli credere di soffrire di un brutto male, soggioga Tonino convincendolo a compiere atti libidinosi per assecondare i suoi perversi piaceri. E, con il parroco, un ruolo di primo piano lo ha anche la figura che ne fa da contraltare: Tania, donna giovane e bella con un trascorso in Germania, schietta e ribelle, di mentalità aperta – troppo aperta per il paese da essere considerata una “buttana” – che, con amore materno, si prende cura di Tonino supplendo alle sue carenze affettive. Tania é un personaggio fondamentale nel romanzo anche perché suo fratello é un prete che vive in Germania vittima dei cattivi costumi della chiesa e le sue lettere – riferite ad alti prelati pedofili noti alle cronache – proiettano il romanzo in un piano parallelo alla narrazione fantastica: quello della denuncia di fatti realmente accaduti e di imbarazzanti complicità.

Come cresce un bambino vittima di abusi? Male, abbastanza male. La storia di Tonino, sebbene frutto di fantasia, é esemplare e assomiglia a quella reale di tante piccole creature dall’infanzia violata, oggetto di “attenzioni particolari”.

Un romanzo di formazione intenso ed emozionante, specie nelle pagine finali.  E’ auspicabile che L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi desti la doverosa attenzione negli ambienti ecclesiastici, affinché le parole del Vangelo risuonino in tutta la loro forza ammonitrice.Pedofilia male mai estirpato soprattutto nella Chiesa

 

 

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