L’evoluzione tecnologica della navigazione non è ancora riuscita a estirpare l’incubo ricorrente della pirateria sulle rotte commerciali.
L’attacco nel Golfo del Messico alla nave italiana Remas, della Micoperi di Ravenna, unità specializzata nell’assistenza alle piattaforme petrolifere, è soltanto l’ultimo di una infinita serie di attacchi e assalti a petroliere, porta containers e navi da crociera e di arrembaggi degli yacht che si alternano al largo delle coste asiatiche, dell’Africa e dell’America latina.
L’aumento esponenziale degli assalti dei pirati é direttamente proporzionale al 95% dei traffici commerciali globali che avvengono via mare e provoca perdite per circa 20 miliardi di dollari l’anno.
Come la maggior parte delle forme di criminalità, anche la pirateria lungo le coste latino americane deriva dall’instabilità politica ed economica, particolarmente aggravatasi anche per la dirompente attività dei narcos, in Messico, Nicaragua, Honduras, Perù, Cile, Venezuela, Colombia, Cile, Brasile, Guyana e Argentina.
Ma la pirateria non è solo una piaga sudamericana. Anzi, quello dei Caraibi è un fenomeno circoscritto rispetto a tutte le altre latitudini, come le coste del Sud-est asiatico, lo Stretto di Malacca i Golfi di Aden e di Guinea, in cui gli assalti dei pirati negli anni si sono moltiplicati, ed anche per le concomitanti minacce del terrorismo islamico, hanno costretto l’Italia, la Nato, Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia e Francia a rischierare unità delle rispettive marine militari. Ma nonostante la capacità di sorveglianza satellitare e di rapido intervento aereo e missilistico, i blitz dei pirati nell’ultimo decennio hanno superato, in tutto il mondo la media dei cento assalti all’anno.
Queste le rotte più a rischio:
- Somalia
- Maldive
- Madagascar
- Mar Rosso
- Canale di Suez
- Golfo di Aden
- Stretto di Malacca
- Mar Cinese Meridionale
- Golfo di Guinea
Localizzazione dei barchini dei pirati e tentativi di assalto sono costantemente monitorati a Parigi dalla sezione Commercial Crime Services della International Chamber Of Commerce, la più grande e rappresentativa business organization internazionale che ha anche un account su Twitter per segnalare gli attacchi in tempo reale. Gli attacchi vengono registrati e visualizzati su una mappa ed evidenziano l’espansione a macchia d’olio della pirateria.