Trecento ottantasette volte Mattarella al settimo scrutinio, tracciano la rotta del transatlantico verso la rielezione pomeridiana di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica.
Una rielezione preceduta dal pieno riconoscimento e dall’implicito “mea culpa” di Matteo Salvini, che dopo una girandola di candidature, da Frattini a Cassese, da Nordio a Moratti, da Casellati e Belloni, ha dichiarato testualmente: ” Stop veti, più serio dire al Capo dello Stato ripensaci. Ma Mattarella non può essere un ripiego, a questo punto si va da lui e gli si dice <<c’è bisogno di te>>”. Quasi a convalidare l’affermazione di Salvini, dopo gli slalom del segretario, è sopraggiunta la conferma del Ministro dello Sviluppo e nuovo probabile regista della Lega Giancarlo Giorgetti: ” Certo che la svolta di Salvini porta al Colle. E dove, sennò?”.
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