Dal miraggio della remuntada all’incertezza del fracaso. Alle venti della sera Pedro Sanchez é comunque definitivamente l’ex Premier della Spagna.

Il leader del partito socialista é passato dalla speranza della rimonta alla constatazione di minimo incremento, ma che é pur sempre un insuccesso.
Delineati dalle prime proiezioni i risultati elettorali evidenziano la netta affermazione del leader del Partito Popolare di Alberto Núñez Feijóo, 62, anni fino al 2020 Presidente del Governo regionale della Galizia.

Resta da vedere in che misura lo spoglio ufficiale delle schede confermerà la vittoria dei popolari attestatisi secondo gli exit pool a 136/140 seggi, contro i 120/122 del Psoe e i 30/31 di Vox il partito di estrema destra che però quasi dimezza i seggi.
Ottiene invece fra i 28 e i 31 seggi Sunar la neo formazione di sinistra guidata da Yolanda Díaz, vicepremier e ministra del Lavoro uscente.

Appare fin da ora impossibile comunque che i popolari possano raggiungere, anche con una coalizione, i 176 seggi necessari per la maggioranza parlamentare assoluta.
Per la Spagna di apre una fase politica di incertezze e di mediazioni fra le forze politiche. Núñez Feijóo potrà formare un governo di coalizione o puntare all’astensione dei socialisti, motivando la richiesta con lo sbarramento della maggioranza alla formazione di estrema destra degli eredi del franchismo, capeggiata da Santiago Abascal.
Ma se Sanchez dovesse rifiutare e tentare a sua volta l’improbabile riedizione di una coalizione di minoranza con Sunar e i voti sparsi degli indipendentisti, allora si apriranno le trattative per un esecutivo a maggioranza fra Pp e Vox, il primo governo spagnolo dalla fine della dittatura del generale Francisco Franco nel 1975 ad includere l’estrema destra.
“Come candidato del partito più votato – ha affermato il leader del Partito Popolare Alberto Núñez Feijóo – credo che il mio dovere sia aprire il dialogo, guidare questo dialogo e cercare di governare il nostro Paese. Il nostro dovere è evitare un periodo di incertezze”, ha aggiunto.
Certo della vittoria elettorale, in un articolo per il settimanale inglese The Economist Núñez Feijóo aveva scritto nei giorni scorsi che “ la missione del mio governo sarà quella di rilanciare l’economia spagnola. Appena entrati in carica avvieremo misure che produrranno immediatamente dividendi per la crescita. Semplificheremo l’amministrazione dei fondi Next Generation Eu per aiutare le piccole e medie imprese, eliminando la burocrazia e faremo confluire quanto più denaro possibile dai sussidi alle detrazioni fiscali, che aumenteranno gli investimenti nel settore manifatturiero. Ribalteremo anche la decisione di disattivare tutte le nostre centrali nucleari. Facendo leva sulla nostra posizione strategica di hub energetico, garantiremo prezzi dell’energia bassi e stabili, invitando gli investimenti esteri.”
Deluso per la mancata rimonta, Pedro Sanchez tuttavia rilancia: “credo in una Spagna che vuole guidare la transizione e che non é disposta a fare marcia indietro” ha affermato.
