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Ucraina: venti di pace e urla di torture

La prima neve che annuncia le gelate invernali imbianca l’orizzonte del sud est dell’Ucraina stravolto dall’invasione scatenata da Putin. Fra i lampi dei missili e delle artiglierie delle truppe di Kiev che continuano a incalzare l’armata russa in ritirata, si alternano notizie buone e dati sconvolgenti. La prima buona notizia é quella della riattivazione della la linea ferroviaria tra la capitale e Kherson. ” Treno della vittoria” è stato ribattezzato il primo convoglio notturno con circa 200 passeggeri  formato da carrozze dipinte da i più famosi artisti e writer . Ucraina: venti di pace e urla di torture

Ottime e portatrici di speranze anche le news secondo le quali per i vertici ucraini la guerra con la Russia potrebbe finire anche prima della liberazione totale dei territori occupati da Mosca. Lo ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere del Presidente Zelensky.

Mykhailo Podolyak

L’affermazione di Podolyak fa riferimento alla valutazione del capo di stato maggiore degli Stati Uniti, il Generale Mark Milley, secondo il quale ci sarebbero poche probabilità che Kiev riesca a riconquistare tutte le aree occupate, a cominciare dalla Crimea.

“Ricorderò semplicemente che il 24 febbraio dissero che la probabilità che l’Ucraina resistesse era dello zero per cento”- replica Podolyak – “oggi sono passati nove mesi e l’Ucraina é in una fase di controffensiva con progressi effettivi nella liberazione del territorio nazionale “.

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Mark Milley

Il Consigliere presidenziale si chiede poi : “E’ possibile una vittoria militare completa al cento per cento? ” e spiega che forse andrà un pò diversamente:” Ad esempio – dice –  avanzeremo nelle regioni di Lugansk o Donetsk e riconquisteremo una grande città occupata dalla Federazione Russa da otto anni, ad esempio Lugansk e dopo inizieranno processi irreversibili nelle Élite politiche e nella società della Federazione Russa”. Ucraina venti di pace e urla di torture

“In questo modo, la guerra può finire anche prima di liberare tutto con mezzi militari in quanto la Russia avrà perso la guerra”, ha sottolineato Podolyak, che evidentemente riferisce le opinioni del Presidente Zelensky, fattosi più prudente con gli Stati Uniti dopo il caso del missile caduto oltre il confine polacco.

Il primo commento a queste ottimistiche valutazioni di Kiev viene dalla Germania. “La guerra di aggressione alla Russia ha sconvolto l’ordine della sicurezza mondiale. Mosca cerca di diffondere insicurezza con le bugie e seppellire la fiducia nelle istituzioni. Noi condanniamo questo con forza e diciamo: Putin non riuscirà nel suo intento. Noi rispondiamo alle bugie con i fatti” ha significativamente  affermato la Ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser.

Le brutte notizie iniziano con i dati sul continuo aumento dei bambini uccisi. L’ Ufficio del Procuratore Generale di Kiev ha reso noto che dall’inizio dell’invasione, il 24 febbraio, 433 bambini ucraini hanno perso la vita e più di 837 sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti russi.

Secondo Olga Sadovskaya, del comitato internazionale contro la tortura, in Russia  c’è una escalation di violenze e di torture.  Secondo uno studio del Centro di ricerche indipendenti Levada del 2019, un russo su dieci, già allora, aveva avuto esperienza di tortura da parte di forze della sicurezza o di forze riconducibili alle autorità.

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Olga Sadovskaya

“Ma dall’inizio della guerra contro l’Ucraina c’è stata una escalation” – afferma Sadovskaya – ” con detenzioni arbitrarie, aggressioni alle manifestazioni di protesta, torture di personalità del mondo della cultura con fenomeni regionali, come le aggressioni delle donne che, nel Caucaso del Nord, hanno partecipato a proteste contro la mobilitazione-  elenca l’attivista, sottolineando che il Comitato contro la tortura, una organizzazione che si occupa di condurre inchieste e assistere le vittime, è ancora ben presente in Russia. Il 90 per cento dello staff non ha lasciato il Paese. Così come non lo hanno fatto tutti gli avvocati che lavorano per l’organizzazione.

“Partecipare a una guerra porta sempre un aumento della violenza nella società – spiega Natalia Kurekina, portavoce dell’organizzazione, che aggiunge – “é  il caso della guerra in Cecenia i cui reduci hanno trovato lavoro nelle forze di sicurezza. Molti di loro hanno trasferito i metodi di guerra alla vita in tempo di pace. Questo significa che una “prova colossale” aspetta i russi nel prossimo futuro, oltre a quello che già accade ora. Ma certo, si può dire che c’è un legame fra quello che accade in Russia e le azioni dei soldati russi in Ucraina di cui abbiamo avuto notizia”, specifica la portavoce Kurekina che rende noto come  ” quasi ogni giorno riceviamo denunce di tortura in Russia. A parte i casi eclatanti, per le persone che si trovano nelle diverse regioni del Paese e che si rivolgono a noi, è impossibile raggiungere l’attenzione dell’opinione pubblica”.

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Natalia Kurakina

La casistica del Comitato contro le torture comprende prove di episodi di violenze inaudite, da fare rattrappire le ossa.

Non ci potrà mai essere vera pace e giustizia in Ucraina se a guerra finita non si instaurerà un tribunale internazionale, come quello di Norimberga, per giudicare i responsabili degli agghiaccianti crimini contro l’umanità tutt’ora in corso.Ucraina venti di pace e urla di torture


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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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