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Commissione Parlamentare uranio impoverito:la svolta!

Commissione Parlamentare uranio impoverito: la svolta !
uranio impoveritoL’odissea delle vittime dell’uranio impoverito è molto probabilmente arrivata alla fine.  Il  Parlamento  si appresta a varare la legge predisposta dalla Commissione d’inchiesta presieduta dall’ On. Gianpiero Scanu.  Sedici articoli  che tuteleranno la sicurezza e la previdenza dei militari italiani e che intendono far archiviare definitivamente una tragedia che ha provocato 324 vittime e conta ancora circa 3.700 soldati ammalati.  E’ una scelta concreta sottolinea Scanu:  ”Troppo a lungo i soldati italiani hanno vissuto una condizione di minorità rispetto agli altri lavoratori. Noi proponiamo di superare l’anacronistica separazione della giurisdizione della Difesa, portando anche le Forze armate nell’ ambito della gestione dell’Inail, organo competente, terzo e autonomo. Non ci possono più essere zone franche. Non ci possono più essere controllati che controllano i controllori” – precisa il Presidente della Commissione parlamentare  d’inchiesta sull’ uranio impoverito – “Non ci può più essere un aut aut tra diritto al lavoro e diritto alla salute.”uranio impoverito4

Tre le linee ispiratrici della proposta, frutto di un intenso lavoro svolto in sei mesi dalla Commissione d’inchiesta, e che sarà convertita in legge entro la fine della legislatura:

1) L’effettività. Non basta che le norme stabiliscano principi protettivi, occorre altresì che impongano meccanismi idonei ad assicurarne l’applicazione concreta.

2) La specificità. Intesa non già come pretesto pe giustificare una riduzione delle tutele, bensì come esigenza di fornire ai lavoratori misure di prevenzione che per l’adattamento alle peculiarità delle Forza Armate valgano vieppiù a garantirne la sicurezza e la salute. Favorire la creazione non di zone franche impermeabili al rispetto delle leggi ma di luoghi in cui debba venir assolutamente perseguita l’osservanza delle disposizioni anti infortunistiche.

3) Il sapere scientifico e tecnologico. In un settore quale quello delle Forze Armate in cui si assiste a un continuo sviluppo sia delle conoscenze sui rischi lavorativi e ambientali sia delle tecnologie atte a fronteggiarli, la normativa cautelare ha bisogno di essere integrata dal sapere scientifico e tecnologico che reca il vero nucleo attualizzato della disciplina prevenzionistica.uranio inpoverito

La proposta di legge, approvata dalla commissione con un solo voto contrario introduce in sedici articoli una serie coerente di varianti sia sul fronte della sicurezza sul lavoro che  sul fronte della tutela previdenziale:

  • Sicurezza sul lavoro:

L’articolo 4 attribuisce all’Inail il compito di fornire alle Forze Armate assistenza e consulenza in materia. L’articolo 5 mira a far cessare la “giurisdizione domestica attualmente prevista  nell’ambito delle Forze Armate. È palese infatti l’esigenza di affidare l’attività di controllo nelle are militari a personale terzo, non appartenente alla stessa Amministrazione sottoposta a controllo. Pertanto si è stabilito di affidare la vigilanza sui luoghi di lavoro dell’Amministrazione della Difesa al personale del Ministero del Lavoro. I rischi ambientali non sempre sono confinati dentro le mura delle strutture militari ma possono espandersi in danno dell’intera comunità. Sino ad assumere le dimensioni del disastro ambientale e cioè di un disastro che può prolungarsi nel tempo per anni e anni. L’articolo 6 prescrive al datore di lavoro e ai dirigenti di prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possa causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno. L’articolo 9 estende l’obbligo di informazione dei lavoratori. La proposta si preoccupa anche di ridurre o escludere i rischi derivanti dalle modalità di somministrazione dei vaccini.

  • Tutela previdenziale:

L’attività di indagine condotta dalla Commissione ha messo a nudo l’inadeguatezza della tutela previdenziale garantita al personale delle Forze armata dalle attuali prassi applicative, determinata non dall’entità delle provvidenze previste ma dalle incongruenze e criticità della procedura di attribuzione di tali provvidenze. Né appare sufficientemente garantita la terzietà di giudizio.La prima fondamentale differenza tra i due regimi (INAIL e Servizio Sanitario Nazionale) è dovuta al fatto che nel sistema INAIL tale disciplina viene periodicamente aggiornata e modificata in senso favorevole al lavoratore infortunato.uranio impoverito

Appare pertanto in effettivo contrasto con la spesso vantata specificità delle Forze armate un sistema all’interno del quale gli appartenenti siano destinatari di una tutela addirittura meno intensa di quella garantita alla generalità dei lavoratori. È pertanto necessario e urgente un intervento che ponga fine a inaccettabili criticità che indeboliscono sensibilmente la tutela previdenziale del personale delle forze armate. In questa ottica l’articolo 12 procede al riordino dell’intera materia della tutela previdenziale del personale delle Forze armate, riconducendola nell’ambito dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, garantita alla generalità degli altri lavoratori e individua nell’INAIL il soggetto istituzionale effettivamente idoneo a tal fine. Conformemente a quanto è previsto per tutti i dipendenti di ruolo dello Stato, l’assicurazione di tale personale verrà attuale dall’INAIL con il sistema della gestione per conto dello Stato.uranio impoverito 6

“Non si pensi però che ci preoccupiamo solo di sanare il pregresso. La nostra priorità è mettere in sicurezza tutti, civili e militari, ieri, oggi e domani” – rileva il Presidente della Commissione  parlamentare d’inchiesta Gianpiero Scanu – “A oggi più di duemila militari hanno fatto domanda di risarcimento per patologie correlate a uranio impoverito, amianto, radon e multi fattorialità.  Ma solo un terzo di loro “– rende noto Scanu – “ha ricevuto risposta positiva. Gli altri sono in attesa della sentenza  o si sono visti negare il risarcimento.  Il salto di civiltà che auspichiamo non è più rimandabile. I problemi devono essere risolti alla radice nel corso di questa legislatura. Non ci possono più essere soldati che si sentono traditi da quello stesso Stato per il quale hanno messo a repentaglio la loro vita. La soluzione che abbiamo disegnato, valutando tabella per tabella, virgola per virgola, offre a chi indossa le stellette un welfare più efficace senza aggravi di spesa per la collettività. La nostra proposta” – conclude il Presidente della Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito – “permette di superare il costoso e paralizzante contenzioso che in sede giudiziaria ha visto molto spesso l’amministrazione della Difesa soccombere. Un pronunciamento terzo e tempestivo allevierebbe il dramma dei malati e delle loro famiglie. Perché i rischi ambientali non sono confinati dentro le mura delle caserme o dei poligoni, ma possono espandersi a danno dell’intera comunità, sino ad assumere le dimensioni del disastro ambientale che dura nel tempo. Mettere in sicurezza i luoghi di lavoro delle forze armate, garantendo una valutazione dei rischi efficace e aggiornata al sapere scientifico, vuol dire assicurare migliori condizioni di vita e di salute anche alle popolazioni civili che vivono nelle vicinanze delle servitù militari.”

L'On. Gianpiero Scanu
L’On. Gianpiero Scanu
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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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