Tutti i punti della prima proposta di legge elettorale post referendum
Chi non ha tempo non aspetti tempo, sottolinea parafrasando il classico proverbio il Costituzionalista e parlamentare del Pd Giuseppe Lauricella che ha presentato una incisiva e conseguenziale proposta di legge elettorale che parte dalle indicazioni della Corte Costituzionale e considera l’effetto rewind del referendum:
- L’Italicum si estende anche al Senato
- Premio di maggioranza al raggiungimento del 40%
- Abolizione del secondo turno di ballottaggio
- Soglia sbarramento nazionale alla Camera del 3% e ripartizione seggi su base nazionale
- Soglia sbarramento regionale al Senato del 4% e ripartizione seggi su base regionale
- Camera: 100 Collegi con circa 5/600 mila abitanti, 6/8 candidati, capolista bloccato e preferenze
- Senato: 55 Collegi con circa 1 milione di abitanti, 5/6 candidati capolista bloccato e preferenze
- Consentite soltanto tre candidature multiple. La discrezionalità dell’opzione viene però eliminata e affidata al criterio oggettivo, secondo cui il pluricandidato risulterà eletto automaticamente nel collegio in cui la lista abbia ottenuto la minore cifra elettorale.

“L’esito del referendum costituzionale ha certificato”- evidenzia l’On. Giuseppe Lauricella– “un rafforzamento del bicameralismo perfetto, che va razionalizzato attraverso strumenti in grado di rendere coerenti le maggioranze delle due Camere che dovranno sostenere il Governo.
Conseguentemente, in ordine all’attribuzione del premio di maggioranza e per garantire una omogeneità del rapporto maggioranza-minoranza, si ritiene opportuno , oltre che funzionale, condizionarne l’attribuzione, in entrambe le Camere, al raggiungimento contestuale del 40 per cento dei voti validi da parte della lista, su base nazionale e distintamente, sia nella elezione della Camera dei deputati, sia del Senato.
“Tuttavia – precisa Lauricella– se per il raggiungimento del premio di maggioranza il quorum del 40% va calcolato su base nazionale per entrambe le camere, invece, per la distribuzione alla lista vincente del premio di maggioranza si prevede, per la Camera dei deputati, il computo su base nazionale, al Senato su base regionale e in modo “ponderato”.
Qualora in nessuna delle due o in una sola delle due elezioni , per la Camere e per il Senato, la lista non dovesse raggiungere la soglia prevista del 40 per cento, – spiega ancora il proponente – la distribuzione dei seggi avverrebbe in modo proporzionale, per la elezione della Camera, fra tutte le liste che, su base nazionale, dovessero ottenere almeno il 3 per cento dei voti validi, mentre, per la elezione del Senato, fra tutte le liste che, su base regionale, dovessero raggiungere il 4 per cento dei voti validi.”