Il compleanno di Bergoglio: gli 80 rivoluzionari anni di Francesco
Ottanta anni per i Pontefici é l’età delle rivoluzioni: Giovanni XXIII° iniziò il Concilio, Montini scrisse alle Brigate Rosse, Karol Wojtyła celebrò il Giubileo del secondo millennio, Joseph Raztinger si dimise…. e Papa Francesco?
La rivoluzione di Jorge Mario Bergoglio è iniziata nel momento stesso dell’elezione a Papa e della scelta del nome: Francesco, il Santo dei Santi che ha salvato la Chiesa dall’oscurantismo medioevale e che tuttora offre alla cristianità esempio di fede e motivazione religiosa.
La particolarità della rivoluzione di Papa Francesco è rappresentata dalla continuità, dalla progressione innovativa con la quale sta rinnovando la Chiesa Universale. Rispetto all’inizio del Pontificato di Bergoglio, il 13 marzo del 2013, i già molteplici punti di svolta lasciano intravedere i prossimi cambiamenti:
- Collegio Cardinalizio
In tre Concistori Papa Francesco ha creato 56 nuovi Porporati, di 39 Paesi, 11 dei quali non avevano mai avuto un cardinale prima. Di questi, 44 sono elettori e 12 non elettori. Restano da nominare i nuovi Cardinali elettori di Cuba, Repubblica Dominicana, Ecuador, Bolivia, Paraguay. Quest’ultimo paese non ha mai avuto un cardinale in tutta la sua storia.
- Nomina Vescovi
Riforma di fatto dello storico “processo”, il metodo di selezione e scelta dei presuli. Cancellate, o quasi, le cordate curiali si è passati alla responsabilizzazione dei parroci. Precise le direttive di Bergoglio: non servono «vescovi piloti», ma «vescovi pastori» in grado di valorizzare «i laici disposti ad assumersi le responsabilità che a loro competono».
- Curia Vaticana
La riforma della vigente Costituzione apostolica Pastor Bonus che sta per essere completata dalla commissione di 9 Cardinali formata dal Papa, prevede il nuovo ruolo di semplice coordinamento della Segretaria di Stato e la ristrutturazione delle Congregazioni della Dottrina della Fede, degli Istituti di vita consacrata e le Società di Vita apostolica, delle Cause dei Santi e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Nonché la pubblicazione dei bilanci preventivi e consuntivi della Santa Sede.
- Opus Dei
Nonostante il silenzio assoluto sull’argomento, la scomparsa del Prelato dell’Opus Dei, Javier Echevarria, stretto collaboratore del fondatore Escrivà de Balaguer e del suo successore, Alvaro Del Portillo, potrebbe costituire uno spiraglio per intervenire nella successione al vertice dell’Opera. Secondo gli statuti il Vicario Ausiliare generale Monsignor Fernando Ocariz, convocherà entro un mese l’assise che eleggerà il nuovo Prelato.