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Genesi della radicalizzazione dei lupi solitari del terrorismo

Terrorismo globale: genesi della radicalizzazione dei lupi solitari Genesi della radicalizzazione dei lupi solitari del terrorismo

Genesi dei lupi solitari e delle radicalizzazioni in primo piano nelle analisi che i servizi di intelligence stanno elaborando per prevenire il rischio di ulteriori attentati del cosiddetto terrorismo fai da te. Una sequenza imprevedibile di attacchi improvvisati che da Nizza a Berlino, da Parigi a Londra, solo per citare i più recenti attentati, sta sconvolgendo l’Europa.

In una lotta contro il tempo, in particolare in Italia, il microscopio della cyber security sta scandagliando studi e casistica riguardanti gli alone wolf, i lupi solitari, e tutti i passaggi psico-sociologici che determinano il plagio di semplici immigrati di religione musulmana da parte di reclutatori del fondamentalismo islamico.Genesi della radicalizzazione dei lupi solitari del terrorismo

Studi messi a punto, fra le altre agenzie, dal Codexter, Committee of Experts on Terrorism, il comitato interno del Consiglio d’Europa per l’antiterrorismo al quale partecipano 47 rappresentanti di tutti i paesi membri della Ce e gli osservatori di Stati Uniti, Canada, Messico, Giappone e  Santa Sede.

“Quattro i principali contesti in cui si verificano le radicalizzazioni dei terroristi islamici: le carceri, le periferie, il web e gli ambienti culturali” – ha dichiarato in una intervista a Radio1 Rai il magistrato italiano Nicola Piacente, Procuratore della Repubblica di Como, già Presidente del Codexter e attualmente componente del comitato di studio ristretto sui lupi solitari.

Genesi della radicalizzazione dei lupi solitari del terrorismo Nicola Piacente
Procuratore Nicola Piacente

“La radicalizzazione procede in forme e modi quanto mai variegate, in relazione al contesto sociale e al livello culturale dei soggetti” specifica Nicola Piacente, che sottolinea l’estrema pervasività del fondamentalismo attraverso la rete.

Un approccio psicologico ed antropologico che determina l’esaltazione del giovane emarginato e lo fa uscire dal degrado e dall’anonimato, facendogli credere di essere assurto al ruolo di vendicatore.Genesi della radicalizzazione dei lupi solitari del terrorismo

“Il Codexter – ha dichiarato il Procuratore Piacente in un’altra intervista rilasciata all’edizione di Genova di Repubblica – può emanare delle proposte di raccomandazioni, che non sono vincolanti per gli stati membri, oppure delle proposte di convenzione che, se accolte, devono essere invece ratificate dagli Stati membri. Sostanzialmente, opera attraverso quattro gruppi di lavoro. Il primo gruppo ha il compito di aggiornare e rendere più penetranti le tecniche d’indagine ad esempio sul fronte patrimoniale, o per sviluppare operazioni sotto copertura. Il secondo gruppo di lavoro si occupa del tema del giorno, ovvero del fenomeno della radicalizzazione, il terzo gruppo di lavoro si dedica al fenomeno dei lupi solitari e cioè di quanti compiono attentati terroristici al di fuori di contesti associativi, il quarto gruppo è incaricato di individuare eventuali lacune nella legislazione internazionale”.

Genesi della radicalizzazione dei lupi solitari del terrorismo
Analisi che consentono interventi preventivi?

 “Si, tra le buone prassi per la prevenzione del terrorismo vanno contemplate le sinergie tra istituzioni e le comunità locali. Quindi scuole, i centri religiosi e le sale di preghiera possono diventare fondamentali nell’opera non solo di segnalazione, ma anche di recupero di quei giovani che magari si dimostrano sensibili al richiamo del terrorismo. Insomma, la tolleranza e la capacità di integrazione di una comunità sono principi cardine e le politiche per attuarli possono diventare strumenti decisivi nella lotta contro i fanatismi e le degenerazioni terroristiche “.

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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