Fragile accordo, ma pur sempre accordo, sulla riforma dell’ordinamento giudiziario e in particolare sul Csm.
Dopo l’intesa raggiunta, come ha annunciato il Sottosegretario Francesco Paolo Sisto a conclusione dell’incontro tra maggioranza e governo, la Commissione Giustizia della Camera porterà avanti i lavori per rispettare i tempi previsti e presentare la riforma al vaglio dell’aula di Montecitorio. In particolare l’intesa riguarda il sistema elettorale per l’elezione da parte dei magistrati dei componenti togati del Csm.
L’accordo è stato raggiunto su un sistema elettorale che prevede il sorteggio dei collegi, con un correttivo proporzionale. Vengono stabilite delle ‘teste di serie’, cui sarebbero abbinate le Regioni più piccole, e si prevede il sorteggio, con il recupero – pari a quasi un quarto – attraverso un sistema proporzionale.
L’altro punto cruciale dell’accordo di maggioranza riguarda, come aveva proposto la Ministra della Giustizia Marta Cartabia, un solo passaggio in caso di cambio di funzioni. Dopo i 18 mesi di tirocinio, nel penale, si può scegliere di passare da una funzione all’altra – carriera giudicante e carriera requirente – dopo 10 anni dal primo incarico, mentre nessun limite temporale viene previsto per il passaggio da Pm a giudice civile e viceversa.
La fragilità dell’accordo di massima riguarda la posizione della Lega e l’indisponibilità di Italia Viva, ribadita anche nella riunione odierna, a ritirare gli emendamenti, compresi quelli che riguardano i punti toccati dall’intesa, cioé anche il sorteggio ‘temperato’. La Lega non avrebbe dato garanzie sul voto di quegli emendamenti sui temi oggetto dei referendum sulla giustizia, tra cui anche la separazione delle funzioni.
” Si tratta di un accordo di massima, ma non definitivo. Intendiamo discutere le nostre posizioni prima in commissione e poi in Aula” ribadisce all’Agenzia Italia il deputato di Iv Catello Vitiello. “Bisogna parlamentarizzare la discussione. Anche altre forze hanno detto che attendono di vedere i testi riformulati dal ministro, che arriveranno entro lunedì, quando tornerà a riunirsi la commissione Giustizia della Camera” ha spiegato l’esponente di Italia Viva.
Secondo la responsabile Giustizia del Pd e vice Presidente del Senato, Anna Rossomando si è invece ad un passo dal completamento del percorso per arrivare all’approvazione di un’importante riforma del Csm.
Per il Nazareno resta tuttavia aperto il nodo politico di due forze politiche di maggioranza, Italia viva e Lega, che ancora non ritirano gli emendamenti sui quali c’è parere contrario del governo e resta l’ambiguità su come voteranno in commissione.
Resta da vedere anche quale sarà la valutazione dei magistrati. Le critiche dell’Anm riguardano in particolar modo i criteri del sistema di valutazione delle toghe. “Mi auguro soluzioni legislative che non mortifichino la magistratura e il rilievo costituzionale dell’auto governo” ha dichiarato la presidente di Area democratica per la giustizia, Egle Pilla.
Per Angelo Piraino, segretario generale di Magistratura Indipendente “Preoccupa molto il rischio di una pericolosissima deriva verso il carrierismo. Quello che non si è capito, infatti, é che tutti i recenti scandali hanno un unico comun denominatore: l’eccessivo carrierismo che c’è all’interno della magistratura. Questa riforma, sia nella sua impostazione originale che il Ministro Cartabia ha elaborato, quanto nelle ulteriori modifiche che potrebbero essere introdotte, spingerà sempre di più verso questo carrierismo, che è il nostro male fondamentale”.