by Adriana Piancastelli
Ma la sostanziale operazione di guerra a Baghdad, travestita da “eliminazione chirurgica a mezzo droni eterodiretti”, decisa da Donald Trump e condivisa solo da una parte degli USA, è una testimonianza di politica forte e muscolare o un atto di supremazia dichiarata per urlare la potenza di un’America insolitamente consapevole della debolezza prospettica del Presidente e del Paese stesso?
L’interrogativo non è esercitazione retorica, ma domanda vera che apre scenari di incertezza mondiale dal Medio Oriente alla Cina, sotto gli occhi di Israele, dalla Libia -in piena sofferenza, dilaniata tra influenze e opportunismi russi e turchi – alle posizioni europee che subiranno soprattutto i giochi del prezzo del petrolio e le oscillazioni di un’economia lesionata dalle decisioni inglesi e da una costante disaffezione all’euro.
Mai come in questi casi, di fronte a manifestazioni del reale apparentemente prive di logica, un supporto sicuro può venire dai processi di analisi che includono aspetti del concreto, intuizioni della mente, proiezioni e contributi dell’intelligenza artificiale, distillazioni dei Media per fluire in strutture di report predittivi indispensabili ad affrontare i futuri inevitabili picchi di crisi globali.
Tutte le forme dei processi analitici di interpretazione e di intelligence costituiscono l’anima delle decrittazioni di strategie, di mutamenti sociali, cambiamenti economici e venti di rivoluzione.
L’analisi è un continuo procedimento evolutivo della conoscenza, dalla fase di apprendimento, metabolizzazione, interpretazione e valutazione di una notizia, un’informazione, un evento o una sequenza di fatti inseriti in un determinato, preciso contesto.
Nell’ambito della strategia preventiva è una chiave di lettura fondamentale per articolare ipotesi e inquadrare realtà in una prospettiva intuibile e delineabile.
L’intelligenza artificiale simula e potenzia letture ed interpretazioni di dati quanto più completi possibile suggerendo ponti fra ricorrenze, connessioni, similitudini, opposizioni, conflitti e anomalie tradotti in deduzioni algoritmiche doppiando l’inimitabile processo mentale umano in cui l’intuito, acceso dall’esperienza e potenziato da riflessioni e cultura, aggiunge il quid pluris, che crea l’originalità e l’aderenza al reale che il virtuale può supportare e non surrogare.
La fase di raccolta dei dati, omogenei per fonte e per struttura, per verifiche esperite e per ipotesi dubitative, per assunti e per formulazioni sintetiche categorizzate, libera da pregiudizi, incrementata da termini di paragone e mutamenti improvvisi, è la base di un procedimento arricchito di validazioni costanti da cui verrà distillato il processo analitico articolato in ipotesi esplicative ed interpretative.
Ogni scenario possibile, supportato da indicatori adeguati, va “ritagliato e cucito” sulla tela del quadro da interpretare, ricco di suggestioni come un dipinto o come un puzzle in cui le tessere debbono incastrarsi per fornire un’immagine, solo quella tra le tante.
Sia declinati in profili strategici o operativi, di scenario o investigativi, tattici o specifici sulla scena di un singolo teatro, i processi di analisi comunque globali, attuali come sempre, umani come sempre, stimolati dall’ausilio indispensabile dell’intelligenza artificiale, forniranno suggerimenti adeguati e chiavi di lettura trasparente lasciando spazio alla Intelligence pura: la vera Regina delle strategie in cui una visione più chiara degli scenari futuri è davvero molto più potente di qualsiasi drone vagante.