Manutenzioni antidoto alla degenerazione degli appalti
Lavori infiniti o peggio mai iniziati. Un nodo scorsoio stretto alla gola delle regioni e in particolare della Sicilia. Un nodo che spesso diventa il terminale del sistema appalti &tangenti. Ma che soprattutto rende difficoltosi collegamenti e trasporti e impedisce il pieno sviluppo economico del nezzogiorno e dell’isola.
“La soluzione c’è ed è immediatamente attuabile: invece di moltiplicare gli appalti di opere pubbliche, il più delle volte non essenziali, basterebbe avviare sistematiche manutenzioni” afferma il Prof. Giovanni Tesoriere esperto di trasporti e Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università Kore di Enna.
Un piano regionale di manutenzioni veloci ed efficienti, spiega il prof. Tesoriere, modernizzerebbe e consentirebbe mettere in sicurezza infrastrutture essenziali per l’economia dell’Isola, abbandonate da decenni e sulle quali si interviene solo quando si verificano emergenze e mezzi disastri.
Il ripristino della piena efficienza di strade e autostrade avvantaggerebbe enormemente la Regione Siciliana, che comunque nello specifico settore dei trasporti extraurbani trae già grandi benefici dall’assetto che si è consolidato. Assetto che secondo tutti gli indicatori economici garantisce in Sicilia collegamenti capillari di gran lunga superiori a quelle delle altre regioni e consente alla Regione di mantenere i servizi erogando il corrispettivo più basso d’Italia.
Nei giorni scorsi la Banca d’Italia ha sottolineato che nel 2017 in Sicilia il traffico aeroportuale ha superato i 125 mila voli e 16,8 milioni di passeggeri. Viaggiatori che all’uscita dagli aeroporti sono tuttavia penalizzati dalle difficoltà dei collegamenti. Perché?
“Semplice: abbiamo iniziato a pagare gli effetti determinati da una politica sui trasporti che ha sempre privilegiato gli investimenti sulle nuove infrastrutture, senza programmare interventi che potessero mantenere efficiente la rete esistente che, peraltro, rappresenta un bene che oggi è certamente irripetibile. Una politica dissennata i cui nodi stanno venendo al pettine.”
Dati e parametri?
“ Gli investimenti destinati alla viabilità provinciale negli ultimi sette anni sono poco più di zero. Tanto che raggiungere molti centri dell’interno è diventata una impresa, con l’aggravante che ogni settimana si aggiungono nuovi tratti non più percorribili. Secondo gli ultimi rilevamenti per le nove province siciliane occorre un fabbisogno di circa 550 milioni di euro da destinare a manutenzione straordinaria, con cantieri di importo variabile tra 1 e 2 milioni di euro ciascuno. Per la viabilità gestita dall’ Anas l’attuale stato della rete non necessita di particolari commenti. Oltre alle autostrade non occorre dimenticare gli oltre 1.700 Km di strade a carreggiata unica, molte delle quali in condizioni al limite del codice della strada. In totale, per ripristinare la rete siciliana può considerarsi un fabbisogno complessivo di circa due miliardi e mezzo. Cifre molto inferiori a quelle destinate complessivamente per gli appalti a pioggia. I costi sarebbero stati inoltre decisamente inferiori se si fosse intervenuto in maniera costante.”
Situazione dei collegamenti ferroviari?
“Anche le poche linee della vecchia rete ferroviaria hanno risentito della politica dei tagli alle manutenzioni che ha caratterizzato l’ultimo decennio. Gli effetti li patiscono ogni giorno gli utenti che vedono allungarsi sempre più i tempi di percorrenza dovuti, per lo più, a limitazioni di velocità che sono imposti dal gestore del servizio non tanto per la geometria dei tracciati, ma piuttosto per rischi della scarsa manutenzione del corpo ferroviario. Però, si continuano ad impegnare ingenti e nuove risorse per la costruzione di nuove opere che sono assolutamente inutili.”
A quali si riferisce in particolare?
“Al raddoppio della linea Palermo – Messina tratto Ogliastrillo – Castelbuono, con l’interramento della stazione ferroviaria di Cefalù, ad esempio. Un raddoppio appaltato da oltre tre anni, ma che ancora non è stato cantierizzato e che è assolutamente inutile, essendo già stato deciso di non proseguire a completare la linea. Un’opera di oltre 300 milioni che ha impatti ambientali notevolissimi e dai benefici assolutamente nulli.
Se questi centinaia di milioni fossero impegnati sulla manutenzione delle linee sono certo che avremmo velocità di percorrenza dei nostri treni sensibilmente migliori!”
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.