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Automotive: la volta buona della rivoluzione dell’idrogeno

by Vincenzo Bajardi

Automotive alle prese con l’ennesimo ritorno dell’idrogeno. Un ritorno che questa volta potrebbe davvero rivoluzionare la mobilità e risolvere la crisi del settore auto.

E’ dal 1806 che si parla di vetture spinte da motori a combustione interna funzionanti con una miscela di idrogeno ed ossigeno.Automotive alle prese con l’ennesimo ritorno dell’idrogeno. Un ritorno che questa volta potrebbe davvero rivoluzionare i trasporti

Bmw e Toyota hanno per prime scommesso sulle emissioni zero, poi si sono fatti avanti anche altri brand. Nel 2006 il brand tedesco presentò la Hydrogen 7 con il motore a 12 cilindri da 260 cv e 230 kmh. L’abbiamo provata, in quell’anno,  da Verona all’aeroporto di Monaco di Baviera dove c’era l’unico impianto di rifornimento attivo in Europa. Una esperienza sui generis. Ora nel 2025 Toyota lancia la sfida alle vetture elettriche Tesla di Elon Musk.

A Tokyo l’amministratore delegato di Toyota, ha ora presentato un prototipo all’avanguardia, la berlina Mirai-X (nome che in giapponese significa futuro) in grado di percorrere 1000 km con un solo serbatoio di idrogeno, quindi una maggiore autonomia rispetto alle auto elettriche, zero emissioni, impatto ecologico ridotto senza dipendere da litio e cobalto.Automotive: la volta buona della rivoluzione dell’idrogeno

Entrerà in produzione nel 2026 e sarà lanciata in Europa, Nord America e Asia. Toyota ha sottoscritto partnership con imprese energetiche per sviluppare una rete globale di stazioni di rifornimento ad idrogeno in Giappone, Germania e California.

Idrogeno a disposizione non solo sui veicoli leggeri ma anche su quelli pesanti. In Italia l’obiettivo del Piano Nazionale per la mobilità ad idrogeno per quest’anno prevede 27 mila veicoli alimentati da questo combustibile, 8 milioni e mezzo nel 2050, con 23 mila autobus riforniti da 5.000 stazioni di rifornimento.Automotive: la volta buona della rivoluzione dell’idrogeno

Attualmente in Italia sono in vendita due auto ad idrogeno, la Toyota Mirai (76.800 euro) una berlina lunga quasi 5 metri e il Suv Hyundai Nexo (guida autonoma di livello 2 e 3, design futuristico, autonomia di 660 km, rifornimento veloce in pochi minuti, design ispirato al movimento dell’acqua, filtro che rimuove le microparticelle, connettività con servizi avanzati e funzionalità intelligenti, prezzo 78.300 euro) ma entrambi i modelli sono difficili da rifornire. Attualmente le stazioni di servizio sono solo a Bolzano e Mestre, ma si prevede l’arrivo di 36 nuovi impianti di rifornimento grazie ai fondi del PNRR entro il prossimo anno. Inoltre ENI con Toyota e Hyundai puntano a creare 20 distributori di idrogeno a Roma e Milano.

Quali i vantaggi delle auto ad idrogeno rispetto ai veicoli tradizionali? Emettono solo vapore acqueo, rifornimento rapido in pochi minuti, batterie leggere rispetto a quelle elettriche, il prezzo di un pieno oscilla fra i 12 e i 15 euro.Automotive: la volta buona della rivoluzione dell’idrogeno

L’idrogeno può essere prodotto o dal gas naturale o dal biometano o dall’elettrolisi dell’acqua, usando per il procedimento elettricità da fonti rinnovabili. I veicoli a celle a combustibile (fuel cell) sono già una realtà. Le infrastrutture per il rifornimento in Italia hanno un hub H2 inaugurato nel 2014 in provincia di Bolzano ed uno a Marghera nella Hydrogen Valley dove Toyota Italia ha messo a disposizione sei Mirai, tre per il Comune, tre per il servizio di car sharing cittadino.

“C’è anche una stazione a San Donato Milanese – ha annunciato Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni – e ne seguiranno altre otto in futuro “. Come Venezia (a San Giuliano), Milano Bicocca, Mantova, Roma Fiumicino e Collesalvetti.Automotive: la volta buona della rivoluzione dell’idrogeno

L’Europa ha una sua strategia per l’idrogeno e nel futuro dell’auto non si pensa solo alla vettura con la spina. Oltre a Bmw e Toyota anche Daimler, Honda, Ford, Renault, Nissan pensano all’idrogeno. “Tra il 2025 ed il 2030 l’auto ad idrogeno raggiungerà la parità di costo rispetto all’auto ibrida” – questo il pensiero espresso nel 2019 da Didier Stevens di Toyota Europa.

” La tecnologia delle celle a combustibile potrebbe diventare il quarto pilastro del nostro portafoglio di propulsori, oltre a benzina, diesel ed elettrico” – hanno spiegato alla Bmw.

Tra il 2030 e il 2050 lo utilizzeranno, come già ricordato, prevalentemente mezzi pesanti, camion e bus che non possono permettersi batterie di grandi dimensioni che penalizzerebbero il carico ma anche alcuni treni (come quello francese Alstom e quello di Trenord sulla linea Brescia-Iseo-Edolo) ed ancora su alcuni traghetti nelle isole Orcadi nel nord della Scozia.

A Berlino è stato presentato il prototipo del truck Mercedes Benz battezzato GenH2 e che sarà prodotto in serie a partire da quest’anno utilizzando idrogeno in forma liquida anzichè gassosa: autonomia fino a 1000 km. Il brand tedesco ha ufficializzato un accordo con Volvo Group per la creazione di una joint venture per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di sistemi di celle a combustibile pronti per l’installazione in serie.  Tredici multinazionali tra cui Bmw, Honda, Daimler, Hyundai e la stessa Toyota investiranno 10 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per rilanciare questo carburante super pulito.

Altre case costruttrici hanno realizzato vetture con questa alimentazione come Volkswagen (Golf Hymotion, 136 cv, autonomia di 500 km), Mercedes (Necar 1, GLCF-Cell) Audi, GM, Jaguar, Land Rover, Kia, Mazda, Citroen, Peugeot, Opel ma ancora devono proporli al mercato internazionale.Automotive: la volta buona della rivoluzione dell’idrogeno

Come viaggeremo nel 2030? A sentire l’ing. Yoshikazu Tanaka, uno dei responsabili del reparto Ricerca e Sviluppo della Toyota, l’idrogeno sarà il carburante del futuro.

“Noi sviluppiamo l’auto ad idrogeno – afferma Tanaka – perché siamo convinti che la possibilità di produrre questo combustibile da diverse fonti e l’efficacia con cui riusciamo ad utilizzarlo per le auto, i bus ed anche i camion rappresenti un’opportunità da offrire al mercato”.

“Nel giro di 5 anni l’auto ad idrogeno, avrà raggiunto la parità di costo rispetto a quella ibrida – ha spiegato Didier Stevens di Toyota Europa – garantendo così prestazioni e semplicità d’impiego identiche”.

Un’altra novità riguardante l’idrogeno é in arrivo in autunno al Salone dell’auto di Parigi, dove la Pininfarina presenterà un’auto ad idrogeno ricaricabile: è un Suv fuel cell concepito dalla NamX (un’alleanza tecnologica afro-europea). E’ dotato di sei serbatoi rimuovibili, 800 km con un pieno.

Pininfarina ha creato il concept in modo digitale e virtuale realizzando linee squadrate e ispirate alle muscle car degli Anni ’50 e ’60. Sarà proposto in due versioni, una a trazione posteriore da 300 cv ed una,la GTH da 550 cv a 4 ruote motrici, prezzi fra 65 e 95 mila euro. Verranno costruite in Marocco.

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Supecar Isotta Fraschini ad idrogeno

Dal 21 al 23 maggio a Piacenza si svolgerà l’Hydrogen Expo, mostra convegno dedicata alla filiera tecnologica dell’idrogeno.

La presenza di Ecomotive Solution sottolinea l’importanza strategica dell’impegno dell’azienda piemontese con uno stand che ospiterà Cavagna Group, la Isotta Fraschini Motori e la startup NexH2Gen, un sistema rigenerativo di stoccaggio solido e produzione di idrogeno verde per accelerare la transizione verso un futuro energetico più sostenibile.

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Giornalista automotive free lance, per decenni responsabile della pagina Motori del Corriere dello Sport
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