Situazione di stallo, convulsa e delicata, per l’esito delle presidenziali Usa. L’Election night consegna, per ora, questo scenario:
Joe Biden dopo la vittoria in Michigan e Wisconsin può contare attualmente su 264 voti elettorali.
Donald Trump è fermo a 214 voti elettorali.
Ma i voti elettorali ancora in bilico sono ancora 60 e la strada per la Casa Bianca sembra ormai spianata per il candidato democratico anche se mancano i venti voti elettorali dell’attribuzione della Pennsylvania per il ritardo che si protrarrà almeno fino a venerdì dello scrutinio dei voti inviati per posta.
Biden è ad un soffio dal magic number di 270 voti che decreta la maggioranza necessaria per eleggere il Presidente degli Stati Uniti.
Mentre Trump per recuperare deve vincere in tutti gli stati ancora in bilico al candidato democratico basterebbe aggiudicarsene solo uno.
Trump ha già anticipato che in caso di sconfitta farà ricorso alla Corte Suprema per fare verificare i voti negli stati contestati. Corte Suprema a che dopo la recente nomina lampo da parte del Presidente uscente del giudice Amy Coney Barrett è a netta maggioranza repubblicana.

Stallo a strisce insomma. Una situazione che preoccupa l’Europa e i paesi occidentali ed allarma i mercati. Scenari che evocano la contrapposizione del 2000 fra il repubblicano George W. Bush e il democratico Al Gore.
La proclamazione del Presidente Bush venne rinviata per molti giorni, poiché nello stato determinante della Florida fu necessario ricontare i voti, addirittura a mano. I repubblicani ottennero la maggioranza con un distacco di appena 537 voti.
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1