Se non fosse per la clamorosa cantonata dei sondaggisti nel 2016, tutti ora assegnerebbero la vittoria a Joe Biden, dato per favorito anche dagli ultimi performanti sondaggi.
La prudenza e l’esperienza impongono invece di non dare nulla per scontato, anche perché rimane una possibilità su dieci che sia Donald Trump a tornare alla Casa Bianca.
“Una percentuale” – affermano gli esperti che – “deve essere comunque essere presa in considerazione”. Secondo gli ultimi sondaggi dunque permane una sottile linea statistica che separa la possibilità che il candidato democratico vinca con una valanga di voti o invece sul filo di lana.
Joe Biden è infatti considerato il candidato con il maggior margine di vittoria nei sondaggi nazionali dai tempi di Bill Clinton nel 1996.
I democratici sono dati per vincenti al Senato con il 75 per cento delle probabilità e dovrebbero rafforzare anche la maggioranza alla Camera con alcuni seggi in più rispetto agli attuali.
Più per scaramanzia e per scongiurare il rovinoso bis della mazzata della vittoria a sorpresa di Trump nel 2016, viene tenuta in conto la possibilità di un errore statistico correlato ad ogni diverso stato.
“Tuttavia – sottolineano i sondaggisti – per ripetere l’exploit delle precedenti presidenziali e rivincere, Trump ha bisogno che l’errore statistico sia molto maggiore del normale e inoltre mancano molte delle dinamiche che quattro anni addietro consentirono la vittoria repubblicana: ci sono molti meno indecisi, i criteri delle rilevazioni sono stati perfezionati e i sondaggi risultano stabili.”
Secondo la Cnn l’esito del voto in Arizona e Pennsylvania potrebbe essere decisivo. Biden, ricorda la Cnn, deve ottenere 38 voti elettorali in più dei 232 raccolti da Hillary Clinton nel 2016. Probabilmente ne otterrà uno dal secondo distretto congressuale nel Nebraska. Ed ha inoltre un vantaggio netto in due Stati che Trump conquistò nel 2016: Michigan e Wisconsin che valgono complessivamente 26 voti elettorali.

Per raggiungere il magic number di 270, al candidato democratico servono altri 11 voti elettorali. Se Biden vincesse in Florida che dispone di ben 29 voti elettorali sarebbe fatta, ma lo stato è conteso allo spasimo da Trump e viene considerato dai sondaggisti too close to call‘, troppo incerto per essere assegnato con certezza.
Al posto dell’Arizona Biden potrebbe comunque contare sui 15 voti elettorali del North Carolina dove viene dato in vantaggio rispetto a Trump. Ma a questo punto per evitare la rimonta, difficile, ma da non escludere del tutto di Trump, sono essenziali i 20 voti elettorali della Pennsylvania. I sondaggi del weekend danno Biden in vantaggio in Pennsylvania di 5-7 punti. Per il Presidente uscente recuperare e superare uno svantaggio medio di 6 punti nei sondaggi è possibile, ma non è facile, spiega la Cnn, che considera Biden favorito e Trump un underdog, espressione sportiva gergale inglese che sta per perdente, non considerato dai pronostici.
L’alba illuminerà Biden o preverranno scenari imprevedibili ? <<In God We Trust>> direbbero a Washington.
“Una nazione è democratica quando è capace di privare del potere i suoi governanti incapaci”, replicherebbe il filosofo liberale Karl Popper
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1