Mors covid, vita Cina. Mentre la pandemia strangola le economie e fa strage delle popolazioni dei paesi industrializzati e non, Pechino registra un boom industriale e produttivo senza precedenti. Tanto che, secondo la Banca Mondiale, il Pil della Cina si avvia nel 2020 a superare per la prima volta i 100.000 miliardi di yuan, l’equivalente ai valori attuali di quasi 15.000 miliardi di dollari contro i 14.342,90 miliardi del 2019.
L’obiettivo, ufficialmente annunciato dal Partito comunista della Repubblica popolare cinese, è quello di celebrare al primo posto fra le superpotenze mondiali il 100° anniversario della conquista del potere da parte di Mao Zedong, nel 2049. Un potere assoluto, sempre più asfissiante e pervasivo che è riduttivo definire dittatura.
Archiviato, non si capisce bene come, il Covid-19 che pure ha avuto misteriosamente origine nella città di Wuhan, capoluogo della provincia dell’Hubei, sede di sofisticati laboratori battereologici, il Partito comunista cinese ha indicato al termine della quinta sessione del 19° impenetrabile plenum, svoltosi a porte chiuse, una serie di obiettivi di lungo termine al fine di raggiungere sostanzialmente entro il 2035 quella che viene aulicamente definita nei comunicati ufficiali la “modernizzazione socialista”.
La Cina, viene solennemente annunciato dal Comitato centrale del Partito Comunista, “diventerà il leader globale dell’innovazione, realizzando importanti scoperte nelle tecnologie fondamentali in aree chiave. Saranno raggiunti nuovi livelli di industrializzazione di applicazione dell’information technology, dell’urbanizzazione e dell’ammodernamento agricolo. Con un soft power culturale molto più forte e sarà raggiunta la modernizzazione della difesa nazionale e dell’esercito”.
Per il vertice del regime comunista di Pechino, “la condotta sociale e il livello di civiltà – si afferma testualmente nel comunicato ufficiale – saranno significativamente migliorati.”
Verranno promosse in tutte le aree della società modalità di lavoro e di vita rispettose dell’ambiente. Le emissioni di anidride carbonica dopo aver raggiunto un picco diminuiranno costantemente, e ci sarà un fondamentale miglioramento dell’ambiente con l’obiettivo di costruire, quella che viene definita “una Beautiful China”.
Sarà, ma intanto perché nessuno spiega se effettivamente, come e sulla pelle di chi, é stata bypassata la pandemia tanto che la produzione cinese è ripresa a ritmi maggiori di prima ?