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Campagna elettorale? solo demagogia e promesse

   Sul quella che tutti gli opinionisti definiscono la peggiore campagna elettorale della storia repubblicana pubblichiamo l’intervista rilasciata  al Giornale di Sicilia dall’editorialista del Corriere della Sera Marzio BredaCampagna elettorale solo demagogia e promesseCampagna elettorale solo demagogia e promesseAvversari sotto accusa, polemiche su tutto, promesse per tutti. Anche se appena agli inizi la campagna elettorale agita già il web e si espande sui media sviluppando un nuovo tipo di aggressività tridimensionale che punta a indignare, ad insospettire e soprattutto ad assicurare vantaggi agli elettori. “Molto più di altre volte il confronto elettorale rischia di essere una rincorsa a chi le spara più grosse o fa un più catastrofismo” conferma Marzio Breda, quirinalista ed editorialista del Corriere della Sera. Campagna elettorale solo demagogia e promesse
  • Veleni e promesse invece che programmi e progetti concreti?

“Sì, purtroppo sarà un festival delle promesse. Questo nonostante il Presidente della Repubblica abbia esortato i partiti a fare proposte concrete e realmente sostenibili, alludendo ai timori con cui ci guardano l’Unione europea e i mercati, già preoccupati per l’affanno della nostra finanza pubblica. C’è solo da sperare che i cittadini più consapevoli non si facciano fuorviare e al momento del voto scelgano con realismo e maturità. Anche se non sarà affatto facile”.

Campagna elettorale solo demagogia e promesse
Silvio Berlusconi e Piero Grasso
  • Demerito altrui o perseveranza del Cavaliere ? Come si spiega l’ennesimo grande ritorno di Berlusconi?
“E’ soprattutto  merito suo, se Silvio Berlusconi è di nuovo sulla scena da protagonista. Certo, sorprende che a vent’anni da quando inventò Forza Italia sia ancora percepito come un’opzione vincente da moltissimi elettori. Ma questo dipende molto dal suo carisma personale e dalle ricette politiche che presenta. Concepite sempre per rassicurare in particolare il ceto medio. Insomma: anche se ha attraversato infiniti guai giudiziari e se la stessa anagrafe dovrebbe averlo messo fuori gioco, il blocco sociale che ne decretò il primo successo nel 1994 probabilmente non lo tradirà. La sua ultima resurrezione, così come oggi indicano i sondaggi, dipenderà poi anche dai molti errori dei suoi antagonisti, com’è ovvio”. Campagna elettorale solo demagogia e promesse
  • Reggerà l’alleanza Forza Italia, Salvini, Meloni e quarto polo all’eventuale impatto con un governo chiamato a rispettare i patti con l’Europa, dai conti  all’immigrazione?
“Su questo punto politico gravano diverse incognite. I giudizi sull’euro e sui vincoli europei all’interno del centrodestra sono molto diversi e queste contraddizioni potrebbero esplodere immediatamente dopo il responso delle urne, mettendo in crisi un’intesa comunque siglata fra le reciproche diffidenze. Complicato, per non dire impossibile, per esempio, che Berlusconi possa cavalcare fino in fondo le tentazioni euroscettiche di  Matteo Salvini sul debito pubblico o sul tema immigrati. Il Cavaliere, infatti, ha fatto esperienza diretta di che cosa significhi mettersi contro Bruxelles e la grande finanza internazionale”. 
  • Gentiloni riuscirà a scrollarsi di dosso Renzi e ad assumere per intero la premiership elettorale?  
“Gentiloni, nel suo anno a Palazzo Chigi, ha dimostrato di essere un autentico uomo di Stato, una risorsa della Repubblica anche per il futuro. In un ipotetico braccio di ferro con Renzi, vale per Gentiloni la metafora che Alberto Cavallari usò per la Dc di tanti anni fa, richiamando il “poder mineral” di Carlo V, “un potere molle e roccioso insieme, continuamente malleabile, deformabile e capace, subito dopo ogni urto e ogni apparente spappolamento, di ritrovare la consistenza e la forma originale”. Ecco, lui mi sembra così. Per questo gli va assegnato un grande futuro” campagna-elettorale-solo-demagogia-e-promesse
  • Se dovessero confermarsi le previsioni dei sondaggi, che fanno registrare un Pd in calo, che succederà al Nazareno? Chi guiderà la segreteria dopo Renzi?
 “Se accadesse quello che prospettano i sondaggi, Renzi sarebbe rapidamente cacciato. Un destino scontato. Del resto, un po’ se l’è cercata, con quell’aria di voler sfidare ogni mattina qualcuno, con la sua smania di imporre le figurine del suo giglio magico toscano e con una sovraesposizione mediatica assolutamente senza precedenti. Gli italiani si lasciano sovente irretire dai guasconi, ma altrettanto spesso se ne disamorano in fretta. Dopo di lui, al Nazareno la partita sarà soprattutto tra Franceschini e Orlando”.
  • Prospettive dei Cinque Stelle e di Liberi e Uguali?
“Il destino dei Cinque Stelle è l’altro grande punto interrogativo delle prossime elezioni. I sondaggi accreditano loro percentuali molto alte, ma bisogna vedere se e quanto peseranno nell’opinione degli italiani le performance di Roma, del tutto inadeguate, per non dire catastrofiche, rispetto alle ambizioni della sindaca Raggi. Liberi e Uguali avrà un risultato discreto, probabilmente sopra il 6-7 per cento. Il che si spiega: nel popolo della sinistra c’è tanta gente che ha vissuto Renzi come un inquilino abusivo e che non ha mai smesso di rispettare figure come quelle di Bersani e D’Alema”. 
  • Ruolo delle liste collaterali del centro destra e del Pd?
“Forse meno marginale di quel che si pensa. Se il panorama del dopo voto sarà ancora una volta quello di riproporre alla valutazione del Capo dello Stato tre grandi minoranze e nessuna maggioranza, potrebbero contare anche le briciole delle liste collaterali”.campagna-elettorale-solo-demagogia-e-promesse
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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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