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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
by Augusto Cavadi
Tra maschi capita d’incontrarsi per una partita a calcetto o per una pizza tra ex-compagni di liceo. Di solito si parla un po’ di sport, un pò di donne e un pò di lavoro (se c’è stato, é tuttora in corso, o se lo si cerca ancora).
A molti basta, ad alcuni no. Per esempio a un gruppetto di 6 o 7 amici milanesi, che s’incontravano agli inizi degli anni Novanta a cena in qualche locale o a casa di qualcuno di loro, questa modalità di stare insieme ha finito col risultare insoddisfacente.
Così hanno deciso di darsi un appuntamento mensile stabile in cui poter intrecciare il cazzeggio con il racconto serio delle cose belle e brutte che accadono nelle vite normali e, non senza auto-ironia, si sono chiamati gruppo GNAM: che sta per mangiare in allegria, ma è anche l’acronimo di Gruppo Nonviolento di Autocoscienza Maschile.
Dopo più di trent’anni questa piccola compagine ha avvertito il desiderio di mettere per iscritto la sua esperienza nell’agile, interessante, libretto Maschilità smascherata. L’esperienza del gruppo GNAM, a cura di Marco Forlani, Prospero Editore, Novate Milanese 2022, in cui hanno modo di esplicitare dettagliatamente le cinque scoperte più significative realizzate lungo il percorso:
“1. Un senso di libertà e di liberazione. Poter parlare liberamente di sé, dei propri stati d’animo, delle proprie emozioni, di quello che di solito si fa fatica a condividere con gli altri e specialmente con altri uomini.
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Sfogarsi e affrontare quello che non va; disporre di uno spazio dove poter condividere le proprie fragilità e alcuni particolari momenti di crisi e di difficoltà, senza timore di essere giudicati.
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Creare uno spazio di ascolto e di solidarietà: sapere che non c’è solo un amico, ma addirittura un gruppo che è pronto all’ascolto e se chiedi aiuto c’è sicuramente.
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Maggiore consapevolezza di sé e del proprio modo di vivere le relazioni e le emozioni (in particolare nei confronti delle donne, ma non solo).
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Potersi confrontare su temi legati alla maschilità (stereotipi maschili, modelli tradizionali, maschilismo, violenza contro le donne ecc.) in un’ottica di rielaborazione critica e di ricerca di possibili vie d’uscita dai modelli di maschilità tradizionale” (pp. 43 – 44).