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Da Kiev la sfida finale di Biden a Putin

C’è una visione di fondo che coincide in tutte le valutazioni dei media e nei commenti politici di tutto il mondo: Biden a Kiev significa che Putin ha fallito e potrebbe essere a un passo dalla fine. Il messaggio del Presidente americano é forte e inequivocabile ed è rivolto contemporaneamente al Cremlino, agli alleati e alle Nazioni Unite: il popolo ucraino non sarà lasciato solo !Da Kiev la sfida finale di Biden a Putin

“Dopo la passeggiata fra le sirene dell’allarme aereo per il centro della capitale di un paese da un anno massacrato dai bombardamenti, non resta che andare a prendere per le orecchie il presidente russo a Mosca” commentano gli ambienti della sicurezza della Casa Bianca e della Presidenza Zelensky a conclusione delle 5 ore della storica visita a Kiev del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Il tempismo e l’enorme risonanza della visita di Biden, oltre ad essere altamente simbolici, rappresentano una evidente sfida strategica che “brucia” letteralmente l’effetto del lungamente programmato discorso di Putin al Parlamento e ai vertici militari, politici ed economici della Russia per celebrare l’anniversario della guerra ed in sostanza per giustificare l’invasione. Da Kiev la sfida finale di Biden a Putin

La visita di Biden a Kiev sottolinea, non a caso, il consigliere per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan, ha una valenza “storica senza precedenti in tempi moderni” perché é la prima visita di un Presidente Usa in una “capitale di un Paese in guerra”, dove gli Stati Uniti non sono presenti militarmente e questo l’ha resa ancora più rischiosa” ha aggiunto Sullivan.

Il biltz della Casa Bianca costringe il Cremlino a ricalibrare l’intervento e a rispondere in qualche modo al guanto di sfida che Biden a nome dell’occidente e del mondo libero ha platealmente lanciato a Putin.Da Kiev la sfida finale di Biden a Putin

Un rischio calcolato da parte americana perché, anchilosato da decenni di mancate manutenzioni e adeguamenti tecnologici, dalla corruzione e dal pressapochismo post sovietico, l’apparato militare russo stressato da un anno di conflitto e da un livello impressionante di perdite umane e di mezzi, é al limite dell’implosione e non è in grado di reagire. A meno di una mobilitazione generale che comporterebbe ulteriori disordini sociali e forti contraccolpi economici.

L’unico vero pericolo, paventato dagli analisti di strategie militari, potrebbe essere quello del ricorso da parte di Putin all’arsenale nucleare, a cominciare dalle bombe atomiche tattiche di relativamente basso potenziale. Una decisione scellerata che provocherebbe fortissimi contraccolpi militari a Mosca perché destinata a causare la morte assieme agli ucraini di centinaia di migliaia di soldati e civili russi.

La visita di Biden giunge in un contesto di preoccupanti evoluzioni internazionali per il paventato  sostegno militare della Cina alla Russia di Putin. Funzionari americani hanno dichiarato alla CNN che l’intelligence degli Stati Uniti ha iniziato a cogliere segnali “inquietanti” e ci sono prove che Pechino stia arrivando alla decisione di fornire aiuti militari a Mosca.

Da Kiev la sfida finale di Biden a Putin
Yang Yi e Blinken

Il segretario di stato americano Blinken aveva sollevato la questione durante l’incontro con il Ministro degli esteri cinese, Wang Yi, a margine della conferenza sulla sicurezza di Monaco. Wang, considerato molto vicino al leader cinese Xi Jinping, è atteso in settimana a Mosca nella prima visita di un esponente del governo di Pechino dopo l’invasione dell’Ucraina. Secondo il Ministero degli Esteri cinese, la visita di Wang offrirà a Cina e Russia “l’opportunità di continuare a sviluppare il loro partenariato strategico e di scambiare opinioni su questioni internazionali e regionali di interesse comune”: un’espressione che potrebbe alludere ad una proposta di pace di Pechino a Mosca.

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Xi Jinping e Yang Yi

Speranze e auspici che fanno da sfondo alla visita pomeridiana a Kiev della Premier italiana Giorgia Meloni. Sulla scia di Biden, la Presidente del Consiglio confermerà a Zelensky l’incondizionato sostegno militare del nostro paese per consentire agli ucraini di difendersi dall’aggressione russa. Un’impegno appassionato, quello di Giorgia Meloni, che ricorda la considerazione  di Goehte sulle “cose migliori che si ottengono solo con il massimo della passione.”

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Meloni e Zelensky

 

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Gianfranco D'Anna
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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