Conte senza paracadute, Di Maio ultima chance per Palazzo Chigi. Il silenzio del Quirinale e il gelo di Bruxelles incombono sul pasticcio ancora non chiarito del curriculum del professore enfaticamente designato per la Premiership.
In Parlamento tutti ne parlano ma nessuno, a parte l’opposizione, lo dice ufficialmente. La sensazione prevalente è che si possa andare verso il ritiro del candidato o un cambio della designazione e che si arrivi ad un Premier al fotofinish. La delicatezza della situazione traspariva dalla convocazione dei vertici parlamentari, i Presidenti del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, e della Camera, Roberto Fico.
La possibile svolta all’ultimo secondo su Di Maio potrebbe consentire al leader dei 5 Stelle di superare in extremis il diniego finora opposto sul suo nome dalla Lega e di dire a Salvini: prendere o lasciare, in ragione della situazione venutasi a creare. Situazione che rischia di far naufragare tutto il lavoro fatto per elaborare una piattaforma programmatica comune per il cosiddetto governo del cambiamento giallo verde.
Luigi Di Maio a Palazzo Chigi comporterebbe due effetti: il riequilibrio dei rapporti con Europa e Nato, ed una rapida compensazione di Ministri di primo piano alla Lega. In particolare, se non il dicastero dell’Economia, per Giancarlo Giorgetti si profila la certezza del ruolo strategico di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega per i servizi di intelligence. Delega che nelle ultime ore era stata destinata a un grillino.
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.