HomeLapidiCorollario strategico dell’eliminazione di al-Zawahiri

Corollario strategico dell’eliminazione di al-Zawahiri

A Kabul sarà difficile seppellire Ayman al-Zawahiri e anche fargli un semplice funerale. Il missile lanciato da un drone dell’intelligence americana lo ha centrato in pieno e letteralmente disintegrato.

Il fu Zawahiri era affacciato al balcone della villa messagli a disposizione dal governo talebano nella zona residenziale della capitale Afghana.

Osama BinLaden e al Zawahiri

Occhiali e barba bianca, una laurea da chirurgo, “ da macellaio” precisano  alla Casa Bianca, da oltre 20 anni i media lo indicavano  come il vice di Osama bin Laden. In realtà sono stati il ​​cervello e le mani insanguinate del 71enne egiziano emiro reggente di Al Qaeda guidare operativamente il movimento terroristico diventato sinistramente famoso in tutto il mondo per l’attacco alle Torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001. Bin Laden era la guida carismatica, e soprattutto il finanziatore saudita, al-Zawahiri era la mente e lo stratega del network del terrore che ha resuscitato il mostro dormiente del fondamentalismo islamico.Corollario strategico dell’eliminazione di al-Zawahiri

Braccato da anni dai satelliti e dai droni dei servizi segreti e delle forze armate degli Stati Uniti, secondo alcune ipotesi l’ultimo capo di Al Qaeda ormai troppo ingombrante perfino per i talebani e non più in grado di fronteggiare la feroce concorrenza terroristica dell’Isis, potrebbe essere stato “consegnato” agli americani in maniera da chiudere indirettamente la storica “pratica” dei seguaci di Bin Laden. Così Washington può affermare che anche il secondo organizzatore della strage delle Twin Towers, dopo Osama Bin Laden, è stato punito e giustizia è stata fatta. Ed i talebani potranno far finta di protestare e continuare a inveire contro i nemici americani. Certo é infatti che nel quartiere di Shirpur, nel centro di Kabul, l’area dove sorge la villa abitata da al-Zawahiri fa parte di un vasto comprensorio residenziale di proprietà del ministero della Difesa afghano, ed é riservato esclusivamente  agli alti funzionari del regime.

Servizi Segreti:”conflitto apparente tra Al Qaeda e Daesh?” | SERVIZI SEGRETI
Ayman al-Zawahiri

Il drone killer guidato da remoto da oltre i confini dell’Afghanistan ha compiuto un’operazione chirurgica e disintegrato il successore di Bin Laden sorpreso in un attimo di solitario relax sulla veranda balcone, senza provocare feriti fra i familiari che si trovavano nelle stanze interne.

Oltre a rendere giustizia alle migliaia di vittime dell’attentato dell’11 settembre, il successo del blitz americano evidenzia due aspetti: uno geo politico e l’altro strategico, ma destinato a rimanere ancora segreto.

Corollario strategico dell’eliminazione di al-Zawahiri
Joe Biden

Il primo aspetto conferma che il Presidente Joe Biden non aveva torto quando, dopo aver constatato la corruzione e l’incapacità degli afghani a difendere se stessi, per evitare l’inutile stillicidio di vittime americane, ha deciso di abbandonare Kabul ed istaurare precisi accordi con i talebani.Corollario strategico dell’eliminazione di al-Zawahiri

The secret side, il lato segreto, riguarda invece l’esponenziale sviluppo integrato della tecnologia militare degli Stati Uniti, che come dimostrano in parallelo gli effetti strategici della crescente capacità difensiva ed ora anche offensiva dell’Ucraina nel fronteggiare la feroce invasione della Russia di Putin, non solo è in grado di intervenire in ogni angolo del pianeta ma, soprattutto riesce a centrare obiettivi individuali senza provocare danni collaterali.

“La vera vittoria è la vittoria sull’aggressore, una vittoria che rispetti l’umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto”, sostiene non a caso Sun Tzu considerato, assieme a von Clausewitz, il massimo teorico della strategia militare.

Kabul

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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