Come gli esami, a Palazzo dei Marescialli, le polemiche non finiscono mai. La sezione disciplinare del Csm , Presieduta dal Vice Presidente Fabio Pinelli, e composta dai Consiglieri Rosanna Natoli, Roberto Fontana , Paola D’Ovidio, Genantonio Chiarelli ed Antonino Laganà, ha disposto la sanzione della censura nei confronti del Sostituto procuratore di Palermo Alessia Sinatra.
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La motivazione del provvedimento fa testualmente riferimento “ ad un comportamento gravemente scorretto” nei confronti dell’allora Procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, per alcuni messaggini inviati da Alessia Sinatra all’ex presidente dell’Anm Luca Palamara.
Nel 2021 la Sezione disciplinare del Csm aveva inflitto a Creazzo la perdita di 2 mesi di anzianità “per aver molestato la collega Sinatra”. Oggi è stata invece lei a subire la sanzione della censura.
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Una sentenza inaspettata, visto che la Procura Generale della Cassazione aveva chiesto l’assoluzione. Mario Serio, l’avvocato difensore di Sinatra, parla di “grave arretramento nella difesa delle vittime di abusi in ambito lavorativo”.
L’accusa nei confronti di Alessia Sinatra si riferisce ai messaggi inviati a Palamara, all’epoca leader di Unicost, (“giurami che il porco cade subito“, “il mio gruppo non lo deve votare“) in relazione alla candidatura di Creazzo per la Procura di Roma.
Secondo la contestazione per la quale è stata condannata, la pm palermitana “voleva così tentare di condizionare negativamente i consiglieri per una sorta di rinvincita morale” sul Procuratore di Firenze.
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