Persecuzione e disperazione: due termini che connotano esattamente l’aberrante classifica dei popoli vittime di persecuzioni in corso. Assieme agli Yazidi, massacrati in Iraq dai terroristi islamici, ai musulmani Rohingya in Birmania e gli Uiguri nella Cina comunista, il popolo Curdo rappresenta l’etnia più numerosa che vive divisa in Stati diversi, ben cinque: Turchia, l’Iraq, l’Iran, Siria e Armenia, e che non ha una propria nazione. Un popolo in perenne lotta per la sopravvivenza. L’ultimo fronte è quello siriano contro l’esercito turco.
“Aspettiamo di morire silenziosamente
Siamo stati uccisi in tanti
Siamo uccisi spietatamente
Davanti agli occhi di tutto il mondo
Il silenzio del mondo ci sta soffocando
L’oscurità ci sta soffocando
E un giorno il fuoco toccherà tutti
Il fuoco si estenderà in Mesopotamia
C’è il massacro in Kurdistan
C’è un genocidio nel paradiso di Dio.”
Cantano e piangono i versi del poeta curdo Özhan Akçalı
Per l’editorialista Arduino Paniccia, Docente di studi Strategici e Presidente della Scuola di Competizione Economica Internazionale di Venezia, “la situazione si presenta complessa e molti fattori in questo momento possono far ritenere che la sconfitta e il massacro dei curdi non sia cosi imminente anche se il voltafaccia di Trump dopo che i curdi avevano accettato già un sostanziale ritiro dalle postazioni conquistate col sangue per lasciare il controllo di alcuni territori ai Military council – dal cruciale area di Tal Abyad a Tabqa, Derik ,Amuda e altre postazioni strappate ai guerriglieri del califfato – composti anche da truppe turche, ha un vero sapore di pugnalata alle spalle, che corre il rischio appunto di far stringere sempre più una alleanza con Bashar Assad per appunto contenere gli appetiti turchi che puntano al loro territorio Autonomo anche in Siria sulla scia di quanto già avvenuto in Iraq”
Potenziale difensivo del popolo Curdo ?
“Nonostante sembrino abbandonati i curdi sono invece nei giochi della futura suddivisione della Siria e nel tentativo russo. Perfino Trump nei suoi teweet ha citato i russi come possibili elementi di mediazione, che devono da un lato impedire che i ben 70 mila profughi rinchiusi sotto controllo curdo nell’immenso campo di Al Hol ritornino in circolazione riproponendo integralismo e attentati. “
Che ruolo stanno svolgendo in Siria i russi dopo la sconfitta dell’Isis?
Attualmente stanno arginando le ambizioni turche che giocano troppo tra le diverse sponde e pertanto hanno tutto l’interesse a favorire un tavolo negoziale tra Turchia, Assad e gli iraniani suddividendo aree e ricostruzione invece che lasciare spazio a nuovi conflitti.
Forze in campo da parte curda?
Non dimentichiamo che gli uomini e le coraggiosissime donne curde rappresentano una armata di ben 60 mila unita che potrebbe contribuire a sicurezza e ordine in un paese devastato come la Siria e soprattutto sono in grado di impedire la possibile rinascita del califfato. Inoltre va ricordato che in circa trenta prigioni sono detenuti attualmente dalle forze curde dell’YPG, acronimo delle unità di protezione combattenti del popolo curdo, circa 12mila ex combattenti arresisi dell’Isis di cui almeno 2000 foreign fighters in buona parte europei kosovari e nord africani che nel caos di un conflitto curdo turco potrebbero fuggire e tornare al loro mestiere di guerriglieri di attentatori e assassini.
I tentativi della Turchia di invadere le aree controllate dai curdi in Siria sono ricorrenti
Già, e sembrano tutti destinati ad esaurisi. Come infatti pian piano si spense una analoga offensiva minacciata anche nel 2016 dal presidente Turco con toni roboanti.
Del resto i curdi del Ypg non si sono fatti cogliere come tutti ritengono di sorpresa
È dalla scorsa primavera che proprio in previsione delle mosse turche hanno stretto rapporti con il vecchio nemico Assad nel tentativo di creare comunque anche in Siria uno “stato curdo” nell area nord est del paese sul modello di quanto gia avvenuto nel contiguo kurdistan iracheno, regione ufficialmente facente parte dell Iraq, ma in realtà completamente autonoma da Bagdad, con proprie milizie, forze di polizia e forte autonomia finanziaria e amministrativa. Assad di buon grado ha aderito e ora sembrano più alleati curdi e esercito siriano che avversari che si combattono.